Gli atti del capitolo generale dei Domenicani di Valladolid (1523) prescrivono la recita dell’ufficio solenne di san Lazzaro composto da frate Matteo Bandello. Dove trovare quest’opera finora ignorata ? Lo studio si concentra dapprima sui breviari domenicani, nella persuasione che, qualora in un breviario dell’ordine posteriore al 1523 comparissero testi sul santo non presenti prima, si potrebbe dire con relativa sicurezza di aver identificato i brani dovuti al novellatore di Castelnuovo. L’ampia indagine, che risale indietro nel tempo sino al prototipo dei breviari domenicani (della metà del xiii secolo), non dà però i risultati sperati, perché nei testi consultati non c’è alcuna traccia di uffici per san Lazzaro, né prima né dopo il capitolo di Valladolid. E l’ufficio è assente anche nei breviari romani vicini al 1523. La situazione cambia solo se si considerano i libri liturgici delle diocesi francesi particolarmente legate al santo, come Autun e Marsiglia (e, in quest’ultima, anche quelli dell’abbazia di Saint Victor). Sottolineati gli stretti rapporti di quest’ultima diocesi (e dell’abbazia) con l’Italia, lo studio passa in rassegna ciò che su san Lazzaro c’era, in questi libri, già prima del 1523 e quello che invece vi compare solo dopo tale anno, approdando così all’identificazione di quattro brani, contrassegnati da un’attenta cura formale, che potrebbero essere le opere cercate.
Per l’ufficio di san Lazzaro scritto da Bandello
BADINI CONFALONIERI, Luca
2022-01-01
Abstract
Gli atti del capitolo generale dei Domenicani di Valladolid (1523) prescrivono la recita dell’ufficio solenne di san Lazzaro composto da frate Matteo Bandello. Dove trovare quest’opera finora ignorata ? Lo studio si concentra dapprima sui breviari domenicani, nella persuasione che, qualora in un breviario dell’ordine posteriore al 1523 comparissero testi sul santo non presenti prima, si potrebbe dire con relativa sicurezza di aver identificato i brani dovuti al novellatore di Castelnuovo. L’ampia indagine, che risale indietro nel tempo sino al prototipo dei breviari domenicani (della metà del xiii secolo), non dà però i risultati sperati, perché nei testi consultati non c’è alcuna traccia di uffici per san Lazzaro, né prima né dopo il capitolo di Valladolid. E l’ufficio è assente anche nei breviari romani vicini al 1523. La situazione cambia solo se si considerano i libri liturgici delle diocesi francesi particolarmente legate al santo, come Autun e Marsiglia (e, in quest’ultima, anche quelli dell’abbazia di Saint Victor). Sottolineati gli stretti rapporti di quest’ultima diocesi (e dell’abbazia) con l’Italia, lo studio passa in rassegna ciò che su san Lazzaro c’era, in questi libri, già prima del 1523 e quello che invece vi compare solo dopo tale anno, approdando così all’identificazione di quattro brani, contrassegnati da un’attenta cura formale, che potrebbero essere le opere cercate.File | Dimensione | Formato | |
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2022 - Per l_ufficio di san Lazzaro scritto da Bandello, in «Studi rinascimentali», 20, 2022.pdf
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