Il capitolo esamina il disastro Vaia in Val di Fiemme (2018), risultato di un'imprevedibile combinazione di due fenomeni di lungo periodo – entrambi propaggini storiche di modalità estrattive del capitalismo – esaminare dunque tale evento attraverso i concetti di tempo e catastrofe elaborati da Walter Benjamin nelle Tesi sul concetto di storia. Pur se frammentarie le riflessioni del filosofo tedesco non mancano di sistematicità, ed è per questo che l'analisi precipua delle Tesi sarà arricchita da una ripresa mirata dei Passagenwerk e di L'origine del dramma tedesco. L'obiettivo è esplorare non la genesi (Entstehung), bensì l'origine (Ursprung) della tempesta Vaia, “che scaturisce dal divenire e dal trapassare. L’origine sta nel flusso del divenire come un vortice, e trascina dentro il suo ritmo il materiale della propria nascita” (Benjamin 1999). Differenza fondamentale, che non solo permette di comprendere il disastro come l'esito di un processo complesso e graduale – radicato nel passato – ma apre anche ad una più ampia riflessione su che cosa s'intenda con “catastrofe”. Probabilmente è superfluo ricordare che, nell'interpretazione dell'Angelus novus, lo sguardo non è rivolto a un disastro futuro, bensì alla catastrofe passata inviluppata nel presente. Lungi dall'essere un momento meramente distruttivo, la catastrofe benjaminiana può essere avvicinata – con le dovute precauzioni – al concetto greco di kairós, il “tempo opportuno”; non, si badi, un tempo completamente diverso ma un'inattesa collisione interna al tempo storico (chronos), un momento particolare che costituisce un “cristallo dell'accadere totale” (Benjamin 2000: 515). Le tre ore in cui, la notte del 28 ottobre 2018, la tempesta Vaia ha colpito la vallata trentina, sono il tempo che Benjamin definirebbe Jetztzeit, in cui il passato ha preso corpo attualizzandosi tragicamente nel presente. È in questo tempo “carico di adesso” (Benjamin 1997: 47) che prende forma la storia, come sostenuto nella quattordicesima tesi1. Ed è in questo senso che vogliamo leggere l'evento Vaia come kairós, il quale diventa propriamente catastrofe (nel senso comune) quando manchiamo l'occasione che si presenta a noi abitatori del presente, quando non riusciamo a cogliere quel “momento opportuno che rompe la monotonia e la ripetitività del tempo cronologico” (Hardt & Negri 2009: 165).

Il vento del progresso continua a soffiare. Una rilettura etnografica del disastro Vaia attraverso l'opera di Walter Benjamin

Nicola Martellozzo
First
2023-01-01

Abstract

Il capitolo esamina il disastro Vaia in Val di Fiemme (2018), risultato di un'imprevedibile combinazione di due fenomeni di lungo periodo – entrambi propaggini storiche di modalità estrattive del capitalismo – esaminare dunque tale evento attraverso i concetti di tempo e catastrofe elaborati da Walter Benjamin nelle Tesi sul concetto di storia. Pur se frammentarie le riflessioni del filosofo tedesco non mancano di sistematicità, ed è per questo che l'analisi precipua delle Tesi sarà arricchita da una ripresa mirata dei Passagenwerk e di L'origine del dramma tedesco. L'obiettivo è esplorare non la genesi (Entstehung), bensì l'origine (Ursprung) della tempesta Vaia, “che scaturisce dal divenire e dal trapassare. L’origine sta nel flusso del divenire come un vortice, e trascina dentro il suo ritmo il materiale della propria nascita” (Benjamin 1999). Differenza fondamentale, che non solo permette di comprendere il disastro come l'esito di un processo complesso e graduale – radicato nel passato – ma apre anche ad una più ampia riflessione su che cosa s'intenda con “catastrofe”. Probabilmente è superfluo ricordare che, nell'interpretazione dell'Angelus novus, lo sguardo non è rivolto a un disastro futuro, bensì alla catastrofe passata inviluppata nel presente. Lungi dall'essere un momento meramente distruttivo, la catastrofe benjaminiana può essere avvicinata – con le dovute precauzioni – al concetto greco di kairós, il “tempo opportuno”; non, si badi, un tempo completamente diverso ma un'inattesa collisione interna al tempo storico (chronos), un momento particolare che costituisce un “cristallo dell'accadere totale” (Benjamin 2000: 515). Le tre ore in cui, la notte del 28 ottobre 2018, la tempesta Vaia ha colpito la vallata trentina, sono il tempo che Benjamin definirebbe Jetztzeit, in cui il passato ha preso corpo attualizzandosi tragicamente nel presente. È in questo tempo “carico di adesso” (Benjamin 1997: 47) che prende forma la storia, come sostenuto nella quattordicesima tesi1. Ed è in questo senso che vogliamo leggere l'evento Vaia come kairós, il quale diventa propriamente catastrofe (nel senso comune) quando manchiamo l'occasione che si presenta a noi abitatori del presente, quando non riusciamo a cogliere quel “momento opportuno che rompe la monotonia e la ripetitività del tempo cronologico” (Hardt & Negri 2009: 165).
2023
Illuminazioni etnografiche. Walter Benjamin e l'antropologia
ombre corte
culture
247
90
116
9788869482465
http://www.ombrecorte.it/index.php/prodotto/illuminazioni-etnografiche/
tempesta Vaia, Walter Benjamin, Val di Fiemme, kairòs, Angelus Novus, Passagenwerk, Tesi sul concetto di storia, Jetztzeit, rivoluzione, etnografia, illuminazioni etnografiche
Nicola Martellozzo
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2318/1886201
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