Oggetto dei saggi raccolti in questo volume sono i cerimoniali della corte sabauda in età moderna e la riflessione sul loro uso politico e senso sociale. Un viaggio all’interno di una delle più antiche corti d’Europa, cui solo da qualche anno la storiografia ha iniziato a dedicare l’attenzione che merita. La prospettiva interdisciplinare – non solo storica, ma storico-architettonica e storico-musicale – consente di aprire una serie di comparaisons indispensabili per comprendere un deposito simbolico e rituale lontano dal lessico contemporaneo, eppure profondamente legato al passato delle diverse aree statuali e nazionali. Il termine «apparenza» che compare nel titolo va inteso, cioè, non nel significato odierno più comune (manifestazione esteriore che non rispecchia la realtà di cose o persone), bensì in relazione al valore sostanziale assegnato dalla cultura d'antico regime alla forma, al modo di apparire in funzione dello status rivestito. Apparenza, dunque, come esteriorità regolata da norme di vario genere e condizionata da «strategie» a un tempo convenzionali e politiche, perciò duttili. I battesimi, i matrimoni, i funerali, i baciamani, l’incoronazione regale del 1713-1714 costituiscono l’oggetto dei saggi, che ricostruiscono non solo i momenti delle cerimonie, ma le lunghe fasi di preparazione nonché gli sviluppi di tali eventi. Attenzione particolare è stata posta ai luoghi dei rituali (il Palazzo Reale, la Cappella, il Teatro Regio) e ad alcuni cerimoniali che caratterizzavano e rendevano nota la corte sabauda nei circuiti internazionali (le battute di caccia al cervo nelle residenze che circondavano la capitale). L’etichetta e la rigidità, che tanta letteratura ha attribuito alla corte torinese, vanno interpretate, quindi, nel tempo e negli spazi entro i quali la vita curiale si svolgeva. Lo studio dei cerimoniali in un arco temporale lungo permette, in tal senso, di riflettere anche sulla complessità del rapporto pubblico/privato in antico regime: la discontinua, non omogenea creazione di ambiti privati nella vita della corte sabauda convisse, nel corso dell’età moderna, con precise e tenaci forme di esternazione e di rappresentazione pubblica dei cerimoniali. La svolta della Restaurazione avrebbe posto anche ai Savoia il problema di aggiornare la propria cultura curiale per rispondere alla progressiva crisi dell’istituto monarchico.

Le strategie dell'apparenza. Cerimoniali, politica e società alla corte dei Savoia in età moderna

Bianchi P;
2010-01-01

Abstract

Oggetto dei saggi raccolti in questo volume sono i cerimoniali della corte sabauda in età moderna e la riflessione sul loro uso politico e senso sociale. Un viaggio all’interno di una delle più antiche corti d’Europa, cui solo da qualche anno la storiografia ha iniziato a dedicare l’attenzione che merita. La prospettiva interdisciplinare – non solo storica, ma storico-architettonica e storico-musicale – consente di aprire una serie di comparaisons indispensabili per comprendere un deposito simbolico e rituale lontano dal lessico contemporaneo, eppure profondamente legato al passato delle diverse aree statuali e nazionali. Il termine «apparenza» che compare nel titolo va inteso, cioè, non nel significato odierno più comune (manifestazione esteriore che non rispecchia la realtà di cose o persone), bensì in relazione al valore sostanziale assegnato dalla cultura d'antico regime alla forma, al modo di apparire in funzione dello status rivestito. Apparenza, dunque, come esteriorità regolata da norme di vario genere e condizionata da «strategie» a un tempo convenzionali e politiche, perciò duttili. I battesimi, i matrimoni, i funerali, i baciamani, l’incoronazione regale del 1713-1714 costituiscono l’oggetto dei saggi, che ricostruiscono non solo i momenti delle cerimonie, ma le lunghe fasi di preparazione nonché gli sviluppi di tali eventi. Attenzione particolare è stata posta ai luoghi dei rituali (il Palazzo Reale, la Cappella, il Teatro Regio) e ad alcuni cerimoniali che caratterizzavano e rendevano nota la corte sabauda nei circuiti internazionali (le battute di caccia al cervo nelle residenze che circondavano la capitale). L’etichetta e la rigidità, che tanta letteratura ha attribuito alla corte torinese, vanno interpretate, quindi, nel tempo e negli spazi entro i quali la vita curiale si svolgeva. Lo studio dei cerimoniali in un arco temporale lungo permette, in tal senso, di riflettere anche sulla complessità del rapporto pubblico/privato in antico regime: la discontinua, non omogenea creazione di ambiti privati nella vita della corte sabauda convisse, nel corso dell’età moderna, con precise e tenaci forme di esternazione e di rappresentazione pubblica dei cerimoniali. La svolta della Restaurazione avrebbe posto anche ai Savoia il problema di aggiornare la propria cultura curiale per rispondere alla progressiva crisi dell’istituto monarchico.
2010
Silvio Zamorani Editore
1
235
9788871581828
corte sabauda; cerimoniali; antico regime
Bianchi P; Merlotti A
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