Pubblicato nel 2017 presso le edizioni Verticales-Gallimard, Des châteaux qui brûlent si colloca nell’opera di Arno Bertina [...] in continuità rispetto a un’abbondante produzione di testi di vario genere: romanzi, narrazioni brevi, raccolte di testimonianze e testi documentari nei quali la ricerca linguistica è l’espressione di un orientamento etico ben definito. «Est-ce qu’on n’écrit pas (au sein de l’espace littéraire) pour ranimer sans cesse la langue, contre ces forces de stabilisation ou d’étouffement?» si chiede l’autore, e questa domanda risuona in Des châteaux qui brûlent ad almeno tre livelli: sul piano tematico si esprime nella messa in discussione del linguaggio dei vari “poteri” che si avvicendano nel tentativo di trarre profitto prima dal lavoro degli operai, poi dalla loro rivolta; nell’ambito stilistico fonda una scrittura in cui la polifonia emerge come strumento di sovversione dell’ordine costituito; infine, sul piano metaletterario innerva una riflessione sul ruolo al quale il romanzo può ambire nella società mediatica attuale in virtù delle strategie comunicative sulle quali si fonda. Nel presente saggio, considereremo il romanzo di Bertina come un esempio di quello che Dominique Viart definisce il “romanzo del presente”, caratterizzato dal ricorso a modalità e prospettive proprie delle scienze umane e in particolare della sociologia. Alla luce di ciò, individueremo le strategie comunicative cui la narrazione fa ricorso nell’ambito di un’operazione di demistificazione che riguarda tanto il linguaggio della politica e dell’economia, quanto quello dei media e, non da ultimo, quello della letteratura stessa.

«Donc on est obligés, médiatiquement, de rester dans la catastrophe humaine?». Scritture dell’alterità e demistificazione del linguaggio in Des châteaux qui brûlent di Arno Bertina, in Pierangela Adinolfi e Cristina Trinchero (a cura di), Mistificazione e demistificazione: il linguaggio del potere dall'età moderna all'era della globalizzazione, Acireale, Bonanno, 2023.

Sapino Roberta
2023-01-01

Abstract

Pubblicato nel 2017 presso le edizioni Verticales-Gallimard, Des châteaux qui brûlent si colloca nell’opera di Arno Bertina [...] in continuità rispetto a un’abbondante produzione di testi di vario genere: romanzi, narrazioni brevi, raccolte di testimonianze e testi documentari nei quali la ricerca linguistica è l’espressione di un orientamento etico ben definito. «Est-ce qu’on n’écrit pas (au sein de l’espace littéraire) pour ranimer sans cesse la langue, contre ces forces de stabilisation ou d’étouffement?» si chiede l’autore, e questa domanda risuona in Des châteaux qui brûlent ad almeno tre livelli: sul piano tematico si esprime nella messa in discussione del linguaggio dei vari “poteri” che si avvicendano nel tentativo di trarre profitto prima dal lavoro degli operai, poi dalla loro rivolta; nell’ambito stilistico fonda una scrittura in cui la polifonia emerge come strumento di sovversione dell’ordine costituito; infine, sul piano metaletterario innerva una riflessione sul ruolo al quale il romanzo può ambire nella società mediatica attuale in virtù delle strategie comunicative sulle quali si fonda. Nel presente saggio, considereremo il romanzo di Bertina come un esempio di quello che Dominique Viart definisce il “romanzo del presente”, caratterizzato dal ricorso a modalità e prospettive proprie delle scienze umane e in particolare della sociologia. Alla luce di ciò, individueremo le strategie comunicative cui la narrazione fa ricorso nell’ambito di un’operazione di demistificazione che riguarda tanto il linguaggio della politica e dell’economia, quanto quello dei media e, non da ultimo, quello della letteratura stessa.
2023
Mistificazione e demistificazione: il linguaggio del potere dall'età moderna all'era della globalizzazione
Bonanno
Le Sysiphe heureux
221
243
978-88-6318-315-3
Arno Bertina, fabbrica, letteratura operaia, sociologia, romanzo del presente
Sapino Roberta
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