L’autonormazione, intesa quale autoregolazione di un determinato aggregato sociale in rapporto con altri gruppi od istituzioni che riconoscono ma al tempo stesso sono capaci di vincolare giuridicamente il primo, è un fenomeno antico e assolutamente usuale per lo ius privatorum, mentre appare quasi antitetico rispetto al diritto penale moderno, contrassegnato dai crismi illuministici della legalità e della statualità. Eppure l’autonormazione non risulta estranea al sistema penale e ciò è sempre più percepibile nell’età contemporanea, in cui quei crismi di legalità e statualità, al cospetto dei “rischi della complessità”, tendono a diluirsi e ad aprire varchi sempre più ampi all’autocontrollo (anche) penale delle organizzazioni non statuali. Il contributo, dopo la proposizione di una modellistica d’inquadramento generale del fenomeno autonormativo, cerca di coglierne le interconnessioni con la materia penale (ed i relativi risvolti problematici), andando a distinguere forme — più classiche — di ricezione dei prodotti autoregolativi da parte dei tipi penali “aperti” e forme—più innovative —di delega ai “privati” da parte del legislatore alla normazione prevenzionistica di eventi avversi aventi rilievo giuridico-penale.
Appunti per una teoria dell'autonormazione penale
Davide Bianchi
2019-01-01
Abstract
L’autonormazione, intesa quale autoregolazione di un determinato aggregato sociale in rapporto con altri gruppi od istituzioni che riconoscono ma al tempo stesso sono capaci di vincolare giuridicamente il primo, è un fenomeno antico e assolutamente usuale per lo ius privatorum, mentre appare quasi antitetico rispetto al diritto penale moderno, contrassegnato dai crismi illuministici della legalità e della statualità. Eppure l’autonormazione non risulta estranea al sistema penale e ciò è sempre più percepibile nell’età contemporanea, in cui quei crismi di legalità e statualità, al cospetto dei “rischi della complessità”, tendono a diluirsi e ad aprire varchi sempre più ampi all’autocontrollo (anche) penale delle organizzazioni non statuali. Il contributo, dopo la proposizione di una modellistica d’inquadramento generale del fenomeno autonormativo, cerca di coglierne le interconnessioni con la materia penale (ed i relativi risvolti problematici), andando a distinguere forme — più classiche — di ricezione dei prodotti autoregolativi da parte dei tipi penali “aperti” e forme—più innovative —di delega ai “privati” da parte del legislatore alla normazione prevenzionistica di eventi avversi aventi rilievo giuridico-penale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.