Il saggio indaga, attraverso gli inventari post mortem, la collezione della Infanta Caterina d’Austria, duchessa di Savoia (1567-1597); nello specifico porta alla luce la considerevole presenza di exotica e di oggetti di arte decorativa, provenienti dall’Asia e dall’Oriente e realizzati con materiali eterogenei, dai coralli all’ambra, dalla madreperla all’ebano, dall’avorio ai corni di rinoceronte. Non solo tali presenze, ma la straordinaria ricchezza testimoniata dai documenti, permettono di restituire all’Infanta, degna figlia di Filippo II, un suo legittimo posta tra i grandi collezionisti della casa d’Austria.
Gioielli, coralli e bezoar: la collezione perduta di Caterina d’Austria, duchessa di Savoia
Franca Varallo
2022-01-01
Abstract
Il saggio indaga, attraverso gli inventari post mortem, la collezione della Infanta Caterina d’Austria, duchessa di Savoia (1567-1597); nello specifico porta alla luce la considerevole presenza di exotica e di oggetti di arte decorativa, provenienti dall’Asia e dall’Oriente e realizzati con materiali eterogenei, dai coralli all’ambra, dalla madreperla all’ebano, dall’avorio ai corni di rinoceronte. Non solo tali presenze, ma la straordinaria ricchezza testimoniata dai documenti, permettono di restituire all’Infanta, degna figlia di Filippo II, un suo legittimo posta tra i grandi collezionisti della casa d’Austria.File in questo prodotto:
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