Le retoriche sulla “civiltà dell’immagine”, dominanti a livello pubblico negli ultimi decenni, sembrano dare l’impressione che i sistemi simbolici legati alla parola e alla scrittura siano votati a un ruolo sempre più marginale, a favore dell’egemonia incontrastata del visuale. Contro questa concezione, che si fonda su un modello contrappositivo tra immagine e parola, il saggio sostiene invece la tesi che proprio il proliferare delle immagini non ci pone di fronte alla morte della scrittura (Flusser) o a una "umiliazione" della parola (Ellul), ma a una sempre più significativa simbiosi tra verbale e visuale. Per argomentare questa tesi l’autore percorre due direzioni, una di carattere genealogico e l’altra di analisi degli effetti della svolta digitale. Partendo dalla famosa lettera di Gregorio Magno al vescovo Sereno di Marsiglia (600 d.c.), il saggio evidenzia come questo testo medioevale, che ha avuto un ruolo fondamentale nella definizione occidentale delle immagini, non evidenzi un contrasto, ma piuttosto un costante rimando e una significativa compenetrazione tra immagini e parole. Questa stessa compenetrazione si ritrova nelle forme dominanti nella comunicazione digitale e nel web in particolare, dove il verbale non ha perso terreno rispetto al visuale, ma si è contaminato con quest’ultimo, generando una simbiosi sempre più forte tra le due tecnologie dell’espressione.
Parola, scrittura e regimi di visibilità
Lingua Graziano
2022-01-01
Abstract
Le retoriche sulla “civiltà dell’immagine”, dominanti a livello pubblico negli ultimi decenni, sembrano dare l’impressione che i sistemi simbolici legati alla parola e alla scrittura siano votati a un ruolo sempre più marginale, a favore dell’egemonia incontrastata del visuale. Contro questa concezione, che si fonda su un modello contrappositivo tra immagine e parola, il saggio sostiene invece la tesi che proprio il proliferare delle immagini non ci pone di fronte alla morte della scrittura (Flusser) o a una "umiliazione" della parola (Ellul), ma a una sempre più significativa simbiosi tra verbale e visuale. Per argomentare questa tesi l’autore percorre due direzioni, una di carattere genealogico e l’altra di analisi degli effetti della svolta digitale. Partendo dalla famosa lettera di Gregorio Magno al vescovo Sereno di Marsiglia (600 d.c.), il saggio evidenzia come questo testo medioevale, che ha avuto un ruolo fondamentale nella definizione occidentale delle immagini, non evidenzi un contrasto, ma piuttosto un costante rimando e una significativa compenetrazione tra immagini e parole. Questa stessa compenetrazione si ritrova nelle forme dominanti nella comunicazione digitale e nel web in particolare, dove il verbale non ha perso terreno rispetto al visuale, ma si è contaminato con quest’ultimo, generando una simbiosi sempre più forte tra le due tecnologie dell’espressione.| File | Dimensione | Formato | |
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