Stazio nella biblioteca di Dante

Si indaga il ruolo di Stazio come modello poetico nella Commedia, a partire dal congedo della Tebaide. In Purg. XXI-XXII Dante costruisce il personaggio di Stazio riecheggiando l’epilogo della sua opera; quella memoria sembra già trasparire nelle parole di Beatrice sulla fama di Virgilio in Inf. II; altrove nel Purgatorio (XXI, XXVIII) un luogo della Tebaide è evocato in punti distanti, legati da richiami interni. L’Achilleide fornisce alla Commedia profili di personaggi mitici, che continuano la loro esistenza letteraria (Purg. XXII); un modello di invocazione poetica, richiamato insieme al crescendo di invocazioni che conduce la Tebaide al sublime negativo (Par. I); immagini nel registro della dolcezza (Par. XXIII). La similitudine col risveglio di Achille a Sciro (Purg. IX) non è solo un riassunto dell’opera, ricco di dettagli; la funzione di svolta della scena è trasformata in un programma opposto: «innalzare» la «matera» e l’«arte» nel passaggio dall’Antipurgatorio al Purgatorio.