Che i media costituiscano non soltanto un mezzo di comunicazione, ma un ambiente di vita e un luogo di pratiche simboliche per le giovani generazioni è ormai una certezza scientifica. Fin dai primi anni di sviluppo del media system i mezzi di comunicazione hanno avuto la capacità di rappresentare un canale parallelo e complementare rispetto a istituzioni come la famiglia e la scuola, o ad altre strutture, formali e informali, tradizionalmente preposte all’educazione e alla costruzione dell’identità. Oggi la società delle piattaforme è ricca di percorsi e opportunità, ma al contempo densa di rischi e trappole, a partire dalle forme di violenza e sopraffazione che vanno dall’hate speech al cyberbullismo. Proprio con riferimento a quest’ultimo fenomeno, troppi sono ancora gli episodi di che vengono quotidianamente riportati nelle cronache dei giornali e ancora poco è stato fatto per quel che attiene alla collaborazione tra scuola, famiglia e altre agenzie del territorio. Lo sviluppo continuo e incessante delle tecnologie comunicative ha creato effetti di moltiplicazione degli episodi di bullismo, che prima erano legati alla compresenza di autore e vittima nello stesso spazio fisico e alla scansione di tempi specifici e contingentati (quelli della scuola o degli incontri faccia a faccia nei luoghi della socialità giovanile). Il cyberbullismo sembra superare tutte le barriere perché, come sappiamo, esso si basa sulla possibilità di esercitare azioni di violenza in ogni momento, a prescindere dalle barriere spazio-temporali.

Giovani, platform society e nuove competenze tra scuola ed extrascuola.

Simona Tirocchi
2023-01-01

Abstract

Che i media costituiscano non soltanto un mezzo di comunicazione, ma un ambiente di vita e un luogo di pratiche simboliche per le giovani generazioni è ormai una certezza scientifica. Fin dai primi anni di sviluppo del media system i mezzi di comunicazione hanno avuto la capacità di rappresentare un canale parallelo e complementare rispetto a istituzioni come la famiglia e la scuola, o ad altre strutture, formali e informali, tradizionalmente preposte all’educazione e alla costruzione dell’identità. Oggi la società delle piattaforme è ricca di percorsi e opportunità, ma al contempo densa di rischi e trappole, a partire dalle forme di violenza e sopraffazione che vanno dall’hate speech al cyberbullismo. Proprio con riferimento a quest’ultimo fenomeno, troppi sono ancora gli episodi di che vengono quotidianamente riportati nelle cronache dei giornali e ancora poco è stato fatto per quel che attiene alla collaborazione tra scuola, famiglia e altre agenzie del territorio. Lo sviluppo continuo e incessante delle tecnologie comunicative ha creato effetti di moltiplicazione degli episodi di bullismo, che prima erano legati alla compresenza di autore e vittima nello stesso spazio fisico e alla scansione di tempi specifici e contingentati (quelli della scuola o degli incontri faccia a faccia nei luoghi della socialità giovanile). Il cyberbullismo sembra superare tutte le barriere perché, come sappiamo, esso si basa sulla possibilità di esercitare azioni di violenza in ogni momento, a prescindere dalle barriere spazio-temporali.
2023
Bullismo e cyberbullismo. Riflessioni e buone pratiche.
ODG Edizioni
22
30
978-88-942588-8-2
https://www.osservatoriodigenere.com/odgedizioni/catalogo/2-e-book/10-bullismo-e-cyberbullismo.html
cyberviolenza, cyberbullismo, platform society, giovani, competenze digitali
Simona Tirocchi
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