La tutela cautelare si conferma come fase cruciale del processo amministrativo, rafforzata dall’emergenza pandemica da COVID-19. Durante i mesi più critici del 2020, la protezione cautelare è stata offerta senza interruzione attraverso misure urgenti monocratiche per gestire casi di particolare gravità, specialmente legati a restrizioni della libertà di circolazione e alla tutela della salute pubblica. I dati dimostrano la risposta continua della giustizia amministrativa: tra marzo e aprile 2020 sono stati emessi oltre 3.800 decreti cautelari dai Tribunali Amministrativi Regionali e circa 900 dal Consiglio di Stato e dal Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Sicilia. In questa fase straordinaria, il giudice ha spesso privilegiato l’interesse pubblico rispetto agli interessi individuali, come attestato dal rigetto del 60% delle richieste cautelari. Ciò comporta la necessità di migliorare l’approccio del giudice amministrativo alla comparazione degli interessi in gioco nella fase cautelare, per evitare una preminenza astratta dell’interesse pubblico. Lo studio mostra inoltre come questa tendenza non sia limitata all’Italia ma riscontri esperienze simili anche nell’ordinamento francese, dove l’urgenza viene ora valutata tenendo conto della comparazione degli interessi. L’esperienza della pandemia ha, dunque, offerto al giudice amministrativo l’opportunità di rinnovarsi e di rafforzare il proprio ruolo di garante dei diritti dei cittadini, orientando il processo verso una maggiore giustizia sostanziale.
La comparazione degli interessi nella valutazione cautelare del giudice amministrativo
ricciardo calderaro michele
2023-01-01
Abstract
La tutela cautelare si conferma come fase cruciale del processo amministrativo, rafforzata dall’emergenza pandemica da COVID-19. Durante i mesi più critici del 2020, la protezione cautelare è stata offerta senza interruzione attraverso misure urgenti monocratiche per gestire casi di particolare gravità, specialmente legati a restrizioni della libertà di circolazione e alla tutela della salute pubblica. I dati dimostrano la risposta continua della giustizia amministrativa: tra marzo e aprile 2020 sono stati emessi oltre 3.800 decreti cautelari dai Tribunali Amministrativi Regionali e circa 900 dal Consiglio di Stato e dal Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Sicilia. In questa fase straordinaria, il giudice ha spesso privilegiato l’interesse pubblico rispetto agli interessi individuali, come attestato dal rigetto del 60% delle richieste cautelari. Ciò comporta la necessità di migliorare l’approccio del giudice amministrativo alla comparazione degli interessi in gioco nella fase cautelare, per evitare una preminenza astratta dell’interesse pubblico. Lo studio mostra inoltre come questa tendenza non sia limitata all’Italia ma riscontri esperienze simili anche nell’ordinamento francese, dove l’urgenza viene ora valutata tenendo conto della comparazione degli interessi. L’esperienza della pandemia ha, dunque, offerto al giudice amministrativo l’opportunità di rinnovarsi e di rafforzare il proprio ruolo di garante dei diritti dei cittadini, orientando il processo verso una maggiore giustizia sostanziale.File | Dimensione | Formato | |
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