Stefan Heym, alias Helmut Flieg, scrittore di origine ebraica nato nel 1913 in Sassonia, è una figura ancora poco nota in Italia. Intellettuale socialista smarcato da ogni appartenenza di partito, Heym attraversa la Storia del Novecento da testimone e da protagonista. Cresciuto nella Repubblica di Weimar, antinazista della prima ora riparato negli Stati Uniti, Heym ritorna in Europa con la divisa americana. Il suo compito è quello di redigere volantini da lanciare oltre le linee nemiche. I suoi primi testi – articoli, saggi, romanzi – denunciano l’orrore del nazifascismo e tematizzano le perverse dinamiche della guerra. Rientrato negli USA e finito nel mirino del maccartismo, l’autore giunge nel 1952 a Berlino est, nella Repubblica democratica tedesca, dove trascorre il resto della vita. Con caparbietà e onestà di pensiero egli si scontra, di volta in volta, con la dirigenza di quel “socialismo reale” sempre più lontano dal progetto originario di uno Stato fondato sull’uguaglianza e la giustizia sociale. Censurato dagli organi preposti al controllo della cultura e sorvegliato dalla Stasi, Heym non indietreggia. Acuto osservatore delle dinamiche politico-sociali, convinto sostenitore del ruolo critico dell’intellettuale, lo scrittore affronta con sagacia rovelli tuttora attuali: le dinamiche del potere, la fragilità della democrazia, il rapporto tra letteratura e politica. Il presente volume ne ripercorre la vicenda politico-letteraria e biografica.

"Non ho mai potuto tacere". Stefan Heym fra politica e letteratura (1913-2001)

NELVA, Daniela
2023-01-01

Abstract

Stefan Heym, alias Helmut Flieg, scrittore di origine ebraica nato nel 1913 in Sassonia, è una figura ancora poco nota in Italia. Intellettuale socialista smarcato da ogni appartenenza di partito, Heym attraversa la Storia del Novecento da testimone e da protagonista. Cresciuto nella Repubblica di Weimar, antinazista della prima ora riparato negli Stati Uniti, Heym ritorna in Europa con la divisa americana. Il suo compito è quello di redigere volantini da lanciare oltre le linee nemiche. I suoi primi testi – articoli, saggi, romanzi – denunciano l’orrore del nazifascismo e tematizzano le perverse dinamiche della guerra. Rientrato negli USA e finito nel mirino del maccartismo, l’autore giunge nel 1952 a Berlino est, nella Repubblica democratica tedesca, dove trascorre il resto della vita. Con caparbietà e onestà di pensiero egli si scontra, di volta in volta, con la dirigenza di quel “socialismo reale” sempre più lontano dal progetto originario di uno Stato fondato sull’uguaglianza e la giustizia sociale. Censurato dagli organi preposti al controllo della cultura e sorvegliato dalla Stasi, Heym non indietreggia. Acuto osservatore delle dinamiche politico-sociali, convinto sostenitore del ruolo critico dell’intellettuale, lo scrittore affronta con sagacia rovelli tuttora attuali: le dinamiche del potere, la fragilità della democrazia, il rapporto tra letteratura e politica. Il presente volume ne ripercorre la vicenda politico-letteraria e biografica.
2023
Carocci
Lingue e letterature Carocci
394
1
158
9788829018185
https://www.carocci.it/studi-e-ricerche
Stefan Heym, nazionalsocialismo, Shoah, RDT, divisione e riunificazione tedesca, analisi letteraria, dibatto politico.
NELVA, Daniela
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