L’insostituibile valore della formazione per operare nell’ambito giuridico e forense

Psicologia e Diritto sono due scienze il cui rapporto di collaborazione non è mai stato lineare: si sono spesso mosse su binari paralleli e con diffidenza, a volte con un senso di superiorità dell’una verso l’altra, fino ad arrivare negli ultimi decenni ad incontri più ravvicinati, ma sempre alquanto tiepidi, nei quali collaborazione e confronto sono stati percepiti come un’imposizione piuttosto che come un’alleanza facilitante scelte operative accurate e risoluzioni bilanciate. Tuttavia, Psicologia e Diritto occupandosi delle persone e del loro comportamento, anche se da prospettive differenti, con obiettivi rispettivamente di valutazione e tutela la prima e di regolamentazione e controllo il secondo, non possono operare in modo separato, specie quando il focus dell’attenzione è la tutela dei diritti e del benessere delle persone, in particolar modo minorenni. Lo scopo di questo lavoro è avviare una riflessione critica sull’importante tema della formazione nell’ambito psicogiuridico e forense.