Saggio pubblicato nel Numero monografico "La "compilation soundtrack" nel cinema sonoro italiano" a cura di Maurizio Corbella; con interventi di Maurizio Corbella, Elena Boschi, Massimo Locatelli, Jacopo Tomatis, Maria Teresa Soldani, Alessandro Bratus, Paola Valentini, Alessandro Cecchi, Benedetta Pini. Questo saggio analizza la produzione di Paolo Sorrentino dal punto di vista della compilation soundtrack assemblata per i suoi film. Mentre "La grande bellezza" sembra sintetizzare molti degli aspetti di un patchwork di canzoni diverse, la compilation complessiva risultante dall'intera filmografia di Sorrentino è singolarmente interessante (dal brano "I migliori anni della nostra vita" in "Il divo" e " Che domenica bestiale ”in“ Loro 1 ”fino a“ Senza un perché ”in“ The Young Pope ”, solo per citarne alcuni). Questa pratica compilativa - una playlist, in un certo senso - rivela un chiaro timbro autoriale, una firma, mostrando evidenti elementi di continuità con certa forma del cinema americano (da Quentin Tarantino a Paul Thomas Anderson) e, allo stesso tempo, rivelando un sistematico approccio al suono filmico che si discosta dalla maggior parte del cinema italiano (primi fra tutti i lavori di Nanni Moretti e Paolo Virzì) e che richiede una più attenta valutazione teorica. Essay published in Special Issue "La "compilation soundtrack" nel cinema sonoro italiano" edited by Maurizio Corbella; essays by Maurizio Corbella, Elena Boschi, Massimo Locatelli, Jacopo Tomatis, Maria Teresa Soldani, Alessandro Bratus, Paola Valentini, Alessandro Cecchi, Benedetta Pini. This essay analyses Paolo Sorrentino’s production from the perspective of the compilation soundtracks he assembles for his films. While “La grande bellezza” appears to synthesize many of the aspects of a patchwork of different songs, the overall compilation resulting from Sorrentino’s entire filmography is singularly interesting (from the song “I migliori anni della nostra vita” in “Il divo” and “Che domenica bestiale” in “Loro 1” through to “Senza un perché” in “The Young Pope”, to name but a few). This composition strategy – a playlist, in a sense – reveals a clear authorial stamp, a signature,displaying clear elements of continuity with a form of American cinema (from Quentin Tarantino to Paul Thomas Anderson), and, at the same time, a systematic approach that differs from the majority of Italian cinema (first and foremost the work of Nanni Moretti and Paolo Virzì), which requires more prudent scholarly attention.

Un "dj set" d'autore. Pratiche compilative nel cinema di Paolo Sorrentino

Paola Valentini
2020-01-01

Abstract

Saggio pubblicato nel Numero monografico "La "compilation soundtrack" nel cinema sonoro italiano" a cura di Maurizio Corbella; con interventi di Maurizio Corbella, Elena Boschi, Massimo Locatelli, Jacopo Tomatis, Maria Teresa Soldani, Alessandro Bratus, Paola Valentini, Alessandro Cecchi, Benedetta Pini. Questo saggio analizza la produzione di Paolo Sorrentino dal punto di vista della compilation soundtrack assemblata per i suoi film. Mentre "La grande bellezza" sembra sintetizzare molti degli aspetti di un patchwork di canzoni diverse, la compilation complessiva risultante dall'intera filmografia di Sorrentino è singolarmente interessante (dal brano "I migliori anni della nostra vita" in "Il divo" e " Che domenica bestiale ”in“ Loro 1 ”fino a“ Senza un perché ”in“ The Young Pope ”, solo per citarne alcuni). Questa pratica compilativa - una playlist, in un certo senso - rivela un chiaro timbro autoriale, una firma, mostrando evidenti elementi di continuità con certa forma del cinema americano (da Quentin Tarantino a Paul Thomas Anderson) e, allo stesso tempo, rivelando un sistematico approccio al suono filmico che si discosta dalla maggior parte del cinema italiano (primi fra tutti i lavori di Nanni Moretti e Paolo Virzì) e che richiede una più attenta valutazione teorica. Essay published in Special Issue "La "compilation soundtrack" nel cinema sonoro italiano" edited by Maurizio Corbella; essays by Maurizio Corbella, Elena Boschi, Massimo Locatelli, Jacopo Tomatis, Maria Teresa Soldani, Alessandro Bratus, Paola Valentini, Alessandro Cecchi, Benedetta Pini. This essay analyses Paolo Sorrentino’s production from the perspective of the compilation soundtracks he assembles for his films. While “La grande bellezza” appears to synthesize many of the aspects of a patchwork of different songs, the overall compilation resulting from Sorrentino’s entire filmography is singularly interesting (from the song “I migliori anni della nostra vita” in “Il divo” and “Che domenica bestiale” in “Loro 1” through to “Senza un perché” in “The Young Pope”, to name but a few). This composition strategy – a playlist, in a sense – reveals a clear authorial stamp, a signature,displaying clear elements of continuity with a form of American cinema (from Quentin Tarantino to Paul Thomas Anderson), and, at the same time, a systematic approach that differs from the majority of Italian cinema (first and foremost the work of Nanni Moretti and Paolo Virzì), which requires more prudent scholarly attention.
2020
IV
137
153
https://riviste.unimi.it/index.php/schermi/article/view/12984
Cinema italiano; canzone; Paolo Sorrentino; colonna sonora a compilation Italian cinema; songs; Paolo Sorrentino; compilation soundtrack
Paola Valentini
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