Il sistema italiano nel quadro delle raccomandazioni internazionali in materia di prevenzione della corruzione

Nel contesto di una grave crisi di legittimità del sistema politico, a partire dal 2012 la pressione delle organizzazioni internazionali ha rivestito un ruolo molto rilevante in Italia, contribuendo all’introduzione di inediti strumenti di prevenzione della corruzione. Ciò ha rappresentato in buona misura una risposta simbolica con cui la classe politica ha cercato di recuperare credibilità, come evidenziato dalla distanza che rimane tra l’introduzione di norme e la ridotta efficacia delle misure di prevenzione. L’articolo passa in rassegna le ragioni di tale divario, tra cui spiccano la carenza di incentivi politici e di fattori istituzionali abilitanti. Come accaduto anche in altri paesi, il recepimento parziale delle raccomandazioni delle organizzazioni internazionali è dovuto anche ai limiti tipici dell’azione di queste ultime, poco attente a comprendere come la diversità dei contesti istituzionali incida sulla diffusione della corruzione e sulla capacità di attuare misure di prevenzione.