A partire dall’esperienza della quinta edizione del Festival Più Che Danza!, tenutasi a Milano a novembre 2018, il saggio presenta una riflessione sul modo in cui le tecnologie hanno influenzato le nostre capacità relazionali e i nostri sistemi di comunicazione nell’era digitale. L’articolo discute il concetto di ek-stasis, sviluppato dal filosofo Pietro Montani, come presupposto per presentare il principio del “vuoto” quale elemento fondante della dialettica performativa contemporanea.

Luci ed ombre sull’uso del digitale nella danza. Dal Festival Più che Danza! una riflessione sulle reti sociali e le app per condividere i processi creativi coreografici

Letizia Gioia Monda
First
2019-01-01

Abstract

A partire dall’esperienza della quinta edizione del Festival Più Che Danza!, tenutasi a Milano a novembre 2018, il saggio presenta una riflessione sul modo in cui le tecnologie hanno influenzato le nostre capacità relazionali e i nostri sistemi di comunicazione nell’era digitale. L’articolo discute il concetto di ek-stasis, sviluppato dal filosofo Pietro Montani, come presupposto per presentare il principio del “vuoto” quale elemento fondante della dialettica performativa contemporanea.
2019
3
959
981
https://doi.org/10.6093/sigma.v0i3.6562
Reti sociali, ek-stasis, dialettica del vuoto, oggetto coreografico, prosumer
Letizia Gioia Monda
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