Dopo l’epocale svolta del passaggio dal medioevo alla lunga età moderna e postmoderna, con l’inizio del nuovo millennio si è imposto un nuovo paradigma, la transmodernità giuridica, caratterizzato dai nuovi ‘miti’ della globalizzazione e del digitale. Per tentare di rispondere all’attuale crisi del diritto, e della formazione del giurista contemporaneo, ci si propone di recuperare il fondamento ontologico del diritto che affonda le proprie radici nella lunga tradizione umanistica che da Aristotele giunge ad Erasmo da Rotterdam, attraverso la feconda sintesi della Scolastica e di S. Tommaso d’Aquino. Un fondamento che riproponga, nella società plurale contemporanea, il vincolo di dipendenza del diritto dalla giustizia e che, attraverso l’opera dell’interprete, dell’antropologia prima che della norma, possa ricostituire quella civitas iuris su cui si è costituita l’Europa.
Civitas iuris. Diritto comune e contemporaneità
Valerio Gigliotti
2023-01-01
Abstract
Dopo l’epocale svolta del passaggio dal medioevo alla lunga età moderna e postmoderna, con l’inizio del nuovo millennio si è imposto un nuovo paradigma, la transmodernità giuridica, caratterizzato dai nuovi ‘miti’ della globalizzazione e del digitale. Per tentare di rispondere all’attuale crisi del diritto, e della formazione del giurista contemporaneo, ci si propone di recuperare il fondamento ontologico del diritto che affonda le proprie radici nella lunga tradizione umanistica che da Aristotele giunge ad Erasmo da Rotterdam, attraverso la feconda sintesi della Scolastica e di S. Tommaso d’Aquino. Un fondamento che riproponga, nella società plurale contemporanea, il vincolo di dipendenza del diritto dalla giustizia e che, attraverso l’opera dell’interprete, dell’antropologia prima che della norma, possa ricostituire quella civitas iuris su cui si è costituita l’Europa.File | Dimensione | Formato | |
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