Respite di Harun Farocki (2007) pone una riflessione su certe immagini che la Storia ha prodotto, così come su altre che invece non avrebbe voluto produrre, e che pure ci sono arrivate. Il senso comune direbbe che tali immagini parlano da sé, ma è una considerazione pleonastica se non erronea: il found footage al cinema è tutt’altro che la messa in mostra neutra e neutrale di un impianto iconografico altrimenti “dormiente” in un archivio. Al contrario configura un’operazione complessa in cui le immagini diventano strumento esegetico, non più dunque funzionale a un racconto, quanto a una effettiva interpretazione della Storia. I frammenti di girato a Westerbork si ricaricano di valore testimoniale per via della trattazione che mentre estetizza configura una vera e propria ermeneutica. Obiettivo del paper è dunque, attraverso l’analisi del film, individuare nella pratica del found footage precipue forme di interpretazione della Storia che, con le giuste premesse (e cautele) filosofiche ed epistemologiche, potrebbero assurgere a vera e propria metodologia storiografica. Respite by Harun Farocki (2007) reflects on certain images that history has produced, as well as on others that it would not have wanted to produce, yet which have also come down to us. Common sense would say that such images speak for themselves, but this is a pleonastic if not erroneous consideration: found footage in the cinema is anything but the neutral display of an otherwise “dormant” iconographic system in an archive. On the contrary, it sets up a complex operation in which images become an exegetical tool, and are therefore no longer functional simply to the narration, but rather to the effective interpretation of history. The fragments shot in Westerbork are recharged with testimonial value due to the treatment which, while aestheticizing, forms an actual hermeneutic. The objective of the paper is therefore, through the analysis of the film, to identify in the practice of found footage the main forms of interpretation of history which, with the right philosophical and epistemological premises (and precautions), could become a full-fledged historiographic methodology.
Ad imaginem et similitudem? Il found footage tra esegesi e metodologia della Storia in Respite di Harun Farocki
Surace Bruno
2023-01-01
Abstract
Respite di Harun Farocki (2007) pone una riflessione su certe immagini che la Storia ha prodotto, così come su altre che invece non avrebbe voluto produrre, e che pure ci sono arrivate. Il senso comune direbbe che tali immagini parlano da sé, ma è una considerazione pleonastica se non erronea: il found footage al cinema è tutt’altro che la messa in mostra neutra e neutrale di un impianto iconografico altrimenti “dormiente” in un archivio. Al contrario configura un’operazione complessa in cui le immagini diventano strumento esegetico, non più dunque funzionale a un racconto, quanto a una effettiva interpretazione della Storia. I frammenti di girato a Westerbork si ricaricano di valore testimoniale per via della trattazione che mentre estetizza configura una vera e propria ermeneutica. Obiettivo del paper è dunque, attraverso l’analisi del film, individuare nella pratica del found footage precipue forme di interpretazione della Storia che, con le giuste premesse (e cautele) filosofiche ed epistemologiche, potrebbero assurgere a vera e propria metodologia storiografica. Respite by Harun Farocki (2007) reflects on certain images that history has produced, as well as on others that it would not have wanted to produce, yet which have also come down to us. Common sense would say that such images speak for themselves, but this is a pleonastic if not erroneous consideration: found footage in the cinema is anything but the neutral display of an otherwise “dormant” iconographic system in an archive. On the contrary, it sets up a complex operation in which images become an exegetical tool, and are therefore no longer functional simply to the narration, but rather to the effective interpretation of history. The fragments shot in Westerbork are recharged with testimonial value due to the treatment which, while aestheticizing, forms an actual hermeneutic. The objective of the paper is therefore, through the analysis of the film, to identify in the practice of found footage the main forms of interpretation of history which, with the right philosophical and epistemological premises (and precautions), could become a full-fledged historiographic methodology.File | Dimensione | Formato | |
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