Il diritto civile è uno dei rami del diritto presentati come più neutri rispetto al genere e, quantomeno in Italia, impermeabili al femminismo giuridico. Eppure le donne di ieri e di oggi fanno quotidianamente esperienza di discriminazioni. Storicamente le disparità erano sancite addirittura per legge: basti pensare alle limitazioni alla capacità giuridica delle mogli e, fino a epoca recentissima, alla trasmissione del solo patronimico alla prole. Attualmente, invece, le limitazioni sono talvolta il frutto della presenza di stereotipi di genere nella giurisprudenza civile. Come dimostrato in questo elaborato con riferimento a tre ambiti paradigmatici (giuridificazione del corpo femminile, gratuità del lavoro domestico e di cura e invisibilità della violenza endofamiliare), questi stereotipi si radicano nel tradizionale androcentrismo del diritto civile e, lungi da essere mere frasi infelici e sostanzialmente innocue, possono tradursi in una denegazione di diritti individuali. Da qui, la necessità di azioni che operino anzitutto su un piano culturale, anche attraverso un’adeguata formazione delle professioni legali e la sensibilizzazione circa l’opportunità di un uso non sessista del linguaggio giuridico
Donne e diritto civile
J. LONG
2023-01-01
Abstract
Il diritto civile è uno dei rami del diritto presentati come più neutri rispetto al genere e, quantomeno in Italia, impermeabili al femminismo giuridico. Eppure le donne di ieri e di oggi fanno quotidianamente esperienza di discriminazioni. Storicamente le disparità erano sancite addirittura per legge: basti pensare alle limitazioni alla capacità giuridica delle mogli e, fino a epoca recentissima, alla trasmissione del solo patronimico alla prole. Attualmente, invece, le limitazioni sono talvolta il frutto della presenza di stereotipi di genere nella giurisprudenza civile. Come dimostrato in questo elaborato con riferimento a tre ambiti paradigmatici (giuridificazione del corpo femminile, gratuità del lavoro domestico e di cura e invisibilità della violenza endofamiliare), questi stereotipi si radicano nel tradizionale androcentrismo del diritto civile e, lungi da essere mere frasi infelici e sostanzialmente innocue, possono tradursi in una denegazione di diritti individuali. Da qui, la necessità di azioni che operino anzitutto su un piano culturale, anche attraverso un’adeguata formazione delle professioni legali e la sensibilizzazione circa l’opportunità di un uso non sessista del linguaggio giuridicoFile | Dimensione | Formato | |
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