Nel contratto di lavoro subordinato, come in ogni altro contratto di durata, l’adempimento dell’obbligazione non si esaurisce in una sola prestazione, essendo necessaria un’esecuzione che si prolunga per un certo periodo di tempo, che può essere indeterminato (la forma comune) o determinato (l’eccezione). Nella Voce, che sottolinea il nesso, logico e giuridico, fra regole dei licenziamenti e delle assunzioni temporanee, è anzitutto dedicata attenzione allo strumento negoziale della clausola di durata minima garantita, apponibile al contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato con l’obiettivo di garantire una maggiore stabilità. È poi riservato ampio spazio all’esame delle condizioni che legittimano le parti del contratto di lavoro ad apporvi un termine finale, dando al contempo conto del fitto e travagliato sviluppo della normativa in materia, a dimostrazione della centralità di tale istituto nel nostro ordinamento, e dei vincoli derivanti dal diritto dell’Unione europea; alla luce della vigente disciplina — che consente di stipulare contratti a termine senza necessità di specificare la causale entro la soglia di dodici mesi ma delega alla contrattazione collettiva, di qualsiasi livello, il rilevante compito di individuare le condizioni in presenza delle quali il rapporto del lavoro a termine può protrarsi oltre quella soglia (entro un tetto legale massimo) — si analizza in particolare il ruolo dell’autonomia collettiva nel governare il ricorso a tale tipologia contrattuale. Vengono infine esaminati alcuni istituti funzionali a garantire il valore, anche eurounitario, della stabilità dell’impiego
Durata del contratto di lavoro
Mariapaola Aimo
2023-01-01
Abstract
Nel contratto di lavoro subordinato, come in ogni altro contratto di durata, l’adempimento dell’obbligazione non si esaurisce in una sola prestazione, essendo necessaria un’esecuzione che si prolunga per un certo periodo di tempo, che può essere indeterminato (la forma comune) o determinato (l’eccezione). Nella Voce, che sottolinea il nesso, logico e giuridico, fra regole dei licenziamenti e delle assunzioni temporanee, è anzitutto dedicata attenzione allo strumento negoziale della clausola di durata minima garantita, apponibile al contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato con l’obiettivo di garantire una maggiore stabilità. È poi riservato ampio spazio all’esame delle condizioni che legittimano le parti del contratto di lavoro ad apporvi un termine finale, dando al contempo conto del fitto e travagliato sviluppo della normativa in materia, a dimostrazione della centralità di tale istituto nel nostro ordinamento, e dei vincoli derivanti dal diritto dell’Unione europea; alla luce della vigente disciplina — che consente di stipulare contratti a termine senza necessità di specificare la causale entro la soglia di dodici mesi ma delega alla contrattazione collettiva, di qualsiasi livello, il rilevante compito di individuare le condizioni in presenza delle quali il rapporto del lavoro a termine può protrarsi oltre quella soglia (entro un tetto legale massimo) — si analizza in particolare il ruolo dell’autonomia collettiva nel governare il ricorso a tale tipologia contrattuale. Vengono infine esaminati alcuni istituti funzionali a garantire il valore, anche eurounitario, della stabilità dell’impiegoFile | Dimensione | Formato | |
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