Il fiume Volga rappresenta nella storia e nella cultura russa un essenziale riferimento geografico, storico e culturale di tale importanza da aver assunto fin dai primordi delle civiltà stanziate lungo le sue sponde e nei territori da esso attraversati il valore di una vera e propria divinità della natura, on specifiche connotazioni antropomorfiche. La Voga è infatti la madre di tutti i fiumi russi. La sua presenza ha ispirato non soltanto narrazioni folkloriche, bensì anche espressioni letterarie, poetiche e prosastiche, soprattutto a partire dal XVIII secolo, accompagnando così i progressivi mutamenti occorsi nella cultura russa e, in particolare, l’evoluzione del rapporto fra la cultura russa e l’ambiente naturale. Nel romanzo "Stalingrado", di Vasilij Grossman, il fiume Volga costituisce un motivo dalla complessa e stratificata valenza semantica, assumendo il ruolo non di semplice elemento paesaggistico o di sfondo della tragica ed epocale Battaglia di Stalingrad, bensì la funzione di vero e proprio personaggio silenziosamente eloquente, capace di dialogare con i numerosi protagonisti delle vicende narrate, e così includendo l’Autore nel novero degli scrittori, dei letterati e dei poeti russo-sovietici anticipatori di un pensiero eco-critico declinato secondo i fondamenti della cultura di appartenenza. Il presente contributo si propone di indagare le svariate e cangianti fisionomie che il fiume Volga assume nel corso del romanzo e le diverse manifestazioni della sua interazione con le umane vicende, personali e collettive, raffigurate in "Stalingrado".
The Volga, Mother of All Russian Rivers, Silent Protagonist of Vasilij Grossman’s Novel Stalingrad
Giulia Baselica
2023-01-01
Abstract
Il fiume Volga rappresenta nella storia e nella cultura russa un essenziale riferimento geografico, storico e culturale di tale importanza da aver assunto fin dai primordi delle civiltà stanziate lungo le sue sponde e nei territori da esso attraversati il valore di una vera e propria divinità della natura, on specifiche connotazioni antropomorfiche. La Voga è infatti la madre di tutti i fiumi russi. La sua presenza ha ispirato non soltanto narrazioni folkloriche, bensì anche espressioni letterarie, poetiche e prosastiche, soprattutto a partire dal XVIII secolo, accompagnando così i progressivi mutamenti occorsi nella cultura russa e, in particolare, l’evoluzione del rapporto fra la cultura russa e l’ambiente naturale. Nel romanzo "Stalingrado", di Vasilij Grossman, il fiume Volga costituisce un motivo dalla complessa e stratificata valenza semantica, assumendo il ruolo non di semplice elemento paesaggistico o di sfondo della tragica ed epocale Battaglia di Stalingrad, bensì la funzione di vero e proprio personaggio silenziosamente eloquente, capace di dialogare con i numerosi protagonisti delle vicende narrate, e così includendo l’Autore nel novero degli scrittori, dei letterati e dei poeti russo-sovietici anticipatori di un pensiero eco-critico declinato secondo i fondamenti della cultura di appartenenza. Il presente contributo si propone di indagare le svariate e cangianti fisionomie che il fiume Volga assume nel corso del romanzo e le diverse manifestazioni della sua interazione con le umane vicende, personali e collettive, raffigurate in "Stalingrado".File | Dimensione | Formato | |
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