Il progetto della rivista «Tetradi perevodčika» si deve a Viktor Rozencvejg, linguista e teorico della traduzione, titolare della cattedra di Traduzione presso l'Università di Lingue Straniere di Mosca (Moskovskij Gosudarstvennyj Lingvističeskij Inostrannych Jazykov). Fu fondata nel 1958 e, con un fascicolo annuale, uscì regolarmente dal 1963 al 1989. Altri numeri furono pubblicati, con discontinuità, anche dopo la dissoluzione dell’Urss. L’ultimo fascicolo, il n. 28, è apparso nel 2016. Essenziale finalità della rivista era accogliere i lettori nell’atelier della traduzione, intesa come riflessione teorica e confronto sulle questioni concrete derivanti dalla pratica traduttiva quotidiana. Nel dibattito intervenivano linguisti, teorici della traduzione, studiosi di storia della letteratura, traduttori professionisti, interpreti, docenti di traduzione. Il periodico non era animato, almeno ai suoi inizi, da ambizioni scientifiche e si proponeva al grande pubblico come luogo di confronto e di discussione su vari temi connessi con la traduzione. Il presente contributo si pone l’obiettivo di percorrere le principali linee di sviluppo del vivace dibattito teorico-pratico che animò la cultura sovietica tra gli ultimi anni Cinquanta e i primi anni Sessanta del XX secolo.
IL DIBATTITO TEORICO NELLE PAGINE DI «TETRADI PEREVODČIKA» IN EPOCA SOVIETICA
Giulia Baselica
2023-01-01
Abstract
Il progetto della rivista «Tetradi perevodčika» si deve a Viktor Rozencvejg, linguista e teorico della traduzione, titolare della cattedra di Traduzione presso l'Università di Lingue Straniere di Mosca (Moskovskij Gosudarstvennyj Lingvističeskij Inostrannych Jazykov). Fu fondata nel 1958 e, con un fascicolo annuale, uscì regolarmente dal 1963 al 1989. Altri numeri furono pubblicati, con discontinuità, anche dopo la dissoluzione dell’Urss. L’ultimo fascicolo, il n. 28, è apparso nel 2016. Essenziale finalità della rivista era accogliere i lettori nell’atelier della traduzione, intesa come riflessione teorica e confronto sulle questioni concrete derivanti dalla pratica traduttiva quotidiana. Nel dibattito intervenivano linguisti, teorici della traduzione, studiosi di storia della letteratura, traduttori professionisti, interpreti, docenti di traduzione. Il periodico non era animato, almeno ai suoi inizi, da ambizioni scientifiche e si proponeva al grande pubblico come luogo di confronto e di discussione su vari temi connessi con la traduzione. Il presente contributo si pone l’obiettivo di percorrere le principali linee di sviluppo del vivace dibattito teorico-pratico che animò la cultura sovietica tra gli ultimi anni Cinquanta e i primi anni Sessanta del XX secolo.File | Dimensione | Formato | |
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