A partire dal volume collettivo Essais d’égo-histoires del 1987, nato dall’invito di Pierre Nora a sette storici di comporre un’opera con e attraverso le loro autobiografie, l’ego-storia si è fatta vero e proprio filone di studio che ha indotto a considerare la mediazione del sé come uno strumento, come imprescindibile filtro attraverso il quale scientemente esercitare il proprio mestiere. I tanti lavori e la oramai ampia bibliografia scientifica hanno coinvolto negli ultimi anni anche le storiche e gli storici italiani, ciò nonostante la storia dell’arte è stata finora estranea a tale riflessione e poco propensa a valutare come lo scrivere in prima persona si proietti e agisca sul suo lavoro. Il tema è delicato e difficile da sintetizzare, sfuggente nelle sue definizioni, variabile e soggetto a infinite sfumature. Il volume, che raccoglie gli atti di un convegno svoltosi presso il Dipartimento di Studi Storici dell’Università di Torino nell’ottobre del 2022, intende provare estendere detta riflessione agli storici dell’arte, peraltro autori nel corso degli anni di numerose autobiografie. L’incontro, introdotto dagli interventi di alcuni storici (Edoardo Tortarolo, Claudio Rosso e Blythe Alice Raviola), allo scopo di mettere in relazione differenti ambiti disciplinari, diversi piani di lettura e distinte forme di un racconto di sé, dal più dichiarato, al più sotterraneo, simulato o infedele, si è articolato in quattro sessioni, mantenute nella costruzione del volume, L’intellettuale allo specchio: ego-histoire e narrazione, Lo storico dell’arte tra memoria e scrittura, Life-writing: riflessi autobiografici nello studio e nella pratica creativa, Oltre la saggistica: lo studioso e la narrazione letteraria.

Nello specchio della scrittura. Autobiografia e storia dell’arte tra Otto e Novecento, a cura di Jennifer Cooke, Laurence Roussillon-Constanty e Franca Varallo

Franca Varallo
2023-01-01

Abstract

A partire dal volume collettivo Essais d’égo-histoires del 1987, nato dall’invito di Pierre Nora a sette storici di comporre un’opera con e attraverso le loro autobiografie, l’ego-storia si è fatta vero e proprio filone di studio che ha indotto a considerare la mediazione del sé come uno strumento, come imprescindibile filtro attraverso il quale scientemente esercitare il proprio mestiere. I tanti lavori e la oramai ampia bibliografia scientifica hanno coinvolto negli ultimi anni anche le storiche e gli storici italiani, ciò nonostante la storia dell’arte è stata finora estranea a tale riflessione e poco propensa a valutare come lo scrivere in prima persona si proietti e agisca sul suo lavoro. Il tema è delicato e difficile da sintetizzare, sfuggente nelle sue definizioni, variabile e soggetto a infinite sfumature. Il volume, che raccoglie gli atti di un convegno svoltosi presso il Dipartimento di Studi Storici dell’Università di Torino nell’ottobre del 2022, intende provare estendere detta riflessione agli storici dell’arte, peraltro autori nel corso degli anni di numerose autobiografie. L’incontro, introdotto dagli interventi di alcuni storici (Edoardo Tortarolo, Claudio Rosso e Blythe Alice Raviola), allo scopo di mettere in relazione differenti ambiti disciplinari, diversi piani di lettura e distinte forme di un racconto di sé, dal più dichiarato, al più sotterraneo, simulato o infedele, si è articolato in quattro sessioni, mantenute nella costruzione del volume, L’intellettuale allo specchio: ego-histoire e narrazione, Lo storico dell’arte tra memoria e scrittura, Life-writing: riflessi autobiografici nello studio e nella pratica creativa, Oltre la saggistica: lo studioso e la narrazione letteraria.
2023
Carocci
1
279
978-88-290-2164-2
autobiografia, égo-histoire, storici dell'arte, epistolari, narrazione
Jennifer Cooke, Laurence Roussillon-Constanty, Franca Varallo
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2318/1946864
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