Il contributo affronta il tema dell’autoregolazione privata “preordinata” dallo Stato alla prevenzione dei reati, secondo una chiave di lettura pragmatica e per così dire “effettuale”. Si analizzano infatti, in primo luogo, i “risultati attesi” dal legislatore penale da questa peculiare forma di condivisione della funzione di prevenzione criminale e i meccanismi tramite i quali tale prevenzione partecipata dai privati dovrebbe svolgersi e produrre i suoi frutti in termini di riduzione dei tassi di criminalità. In secondo luogo, si indagano gli “effetti indesiderati” di questa partnership pubblico-privato, ossia gli outputs negativi inintenzionali e solitamente nemmeno previsti da decisore pubblico, i quali vanno ad incidere sia su di un piano socio-economico più generale sia, in via diretta, sulle stesse istanze politico-criminali e sul sistema giuridico-penale. Si tratta di effetti collaterali numerosi ed eterogenei, risultato di dinamiche distorsive talvolta manifeste ma spesso sotterranee, che occorre sviscerare e gestire se si vuol garantire la funzionalità della co-regolazione in materia penale e la sua coerenza con i principi fondamentali dell’ordinamento
Risultati attesi ed effetti indesiderati della “autoregolazione regolata” in materia penale
Davide Bianchi
2023-01-01
Abstract
Il contributo affronta il tema dell’autoregolazione privata “preordinata” dallo Stato alla prevenzione dei reati, secondo una chiave di lettura pragmatica e per così dire “effettuale”. Si analizzano infatti, in primo luogo, i “risultati attesi” dal legislatore penale da questa peculiare forma di condivisione della funzione di prevenzione criminale e i meccanismi tramite i quali tale prevenzione partecipata dai privati dovrebbe svolgersi e produrre i suoi frutti in termini di riduzione dei tassi di criminalità. In secondo luogo, si indagano gli “effetti indesiderati” di questa partnership pubblico-privato, ossia gli outputs negativi inintenzionali e solitamente nemmeno previsti da decisore pubblico, i quali vanno ad incidere sia su di un piano socio-economico più generale sia, in via diretta, sulle stesse istanze politico-criminali e sul sistema giuridico-penale. Si tratta di effetti collaterali numerosi ed eterogenei, risultato di dinamiche distorsive talvolta manifeste ma spesso sotterranee, che occorre sviscerare e gestire se si vuol garantire la funzionalità della co-regolazione in materia penale e la sua coerenza con i principi fondamentali dell’ordinamentoI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.