In questo contributo viene indagato il giudizio che Seneca, nella sua produzione filosofica, lascia emergere in relazione a due grandi nomi della storiografia, quali Sallustio e Tito Livio. Sono presi in esame riferimenti o citazioni che Seneca rivolge esplicitamente ai due storici e, a corredo di questa disamina, alcuni esempi di echi o allusioni alle loro opere. Sebbene Seneca provi certe riserve nei confronti della storiografia in generale, l’uso di citazioni e di exempla tratti dagli storici, come è stato messo in luce dalla critica, è spesso subordinato a finalità morali e pedagogiche. Nello specifico, le citazioni riguardanti Sallustio e Livio contribuiscono non solo a veicolare alcuni concetti cruciali dell’etica senecana, quali, ad esempio, l’interrelazione tra virtù differenti, l’importanza della restrizione degli appetiti sensoriali in vista della ricerca della virtù, il rifiuto di una cultura tanto ostentata quanto vana, ma, in particolar modo, a far emergere anche una diversa valutazione sulla statura letteraria e ideologica dei due. In tal senso, Sallustio risulta generalmente apprezzato, mentre Livio è oggetto di giudizi contrastanti.
Fonti, repertori o anti-modelli? Sallustio e Livio in Seneca filosofo
Della Calce, Elisa
2023-01-01
Abstract
In questo contributo viene indagato il giudizio che Seneca, nella sua produzione filosofica, lascia emergere in relazione a due grandi nomi della storiografia, quali Sallustio e Tito Livio. Sono presi in esame riferimenti o citazioni che Seneca rivolge esplicitamente ai due storici e, a corredo di questa disamina, alcuni esempi di echi o allusioni alle loro opere. Sebbene Seneca provi certe riserve nei confronti della storiografia in generale, l’uso di citazioni e di exempla tratti dagli storici, come è stato messo in luce dalla critica, è spesso subordinato a finalità morali e pedagogiche. Nello specifico, le citazioni riguardanti Sallustio e Livio contribuiscono non solo a veicolare alcuni concetti cruciali dell’etica senecana, quali, ad esempio, l’interrelazione tra virtù differenti, l’importanza della restrizione degli appetiti sensoriali in vista della ricerca della virtù, il rifiuto di una cultura tanto ostentata quanto vana, ma, in particolar modo, a far emergere anche una diversa valutazione sulla statura letteraria e ideologica dei due. In tal senso, Sallustio risulta generalmente apprezzato, mentre Livio è oggetto di giudizi contrastanti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.