Il volume si inserisce nel filone di ricerca dedicato allo studio della materialità scolastica e si propone di evidenziare alcune fonti non ministeriali contenenti le prime tracce di patrimonio scolastico ed educativo in Italia nella seconda metà dell’Ottocento. Vengono trattati quattro macro-temi quali i riverberi delle esposizioni universali che portano a realizzare a Torino una prima collezione didattico-educativa all’interno del Regio Museo Industriale; la nascita di un nuovo settore editoriale dedicato al tema del museo scolastico; la presenza della scuola e in particolare dei suoi “oggetti” in seno alle Esposizioni nazionali e infine i primi passi dell’industria scolastica italiana analizzati attraverso i cataloghi commerciali delle ditte produttrici. Ne emergono dati significativi quali la presenza fin dal 1862 di una ricca Collezione di mezzi di insegnamento presso il Regio Museo Industriale di Torino che per oltre 30 anni è esposta al pubblico; il cammino di affermazione degli oggetti didattici che ha visto il suo apice nell’Esposizione torinese del 1884 in cui svariati autori privati e ancora poche ditte hanno saputo portare in mostra il risvolto materiale del nuovo modo di intendere la didattica e l’utilizzo delle “cose”; i primi passi nel mondo dell’industria scolastica da parte di due futuri leader di mercato quali Paravia e Vallardi, capaci di mostrare attraverso i loro cataloghi commerciali come il decennio 1880-1890 segni una solida costruzione di un’offerta in grado di condizionare l’intero mercato scolastico dei decenni futuri. Altri elementi di storia materiale della scuola italiana emergono tra le pagine del volume, quali la presunta origine italiana del museo scolastico, i primi sussidi prodotti dal noto “V. Carli” e il percorso verso la tridimensionalità dell’oggetto didattico, i primi interventi ministeriali a sostegno di una nuova produzione didattica. L’obiettivo del volume è quello di offrire alla comunità scientifica un bacino di fonti e una loro prima interpretazione, mettendo a disposizione tracce di patrimonio che possano fungere da base per ulteriori studi atti a svelarne nuovi significati e nuovi intrecci.
Tracce di Patrimonio. Fonti per lo studio della materialità scolastica nell'Italia del secondo Ottocento
Pizzigoni F
2022-01-01
Abstract
Il volume si inserisce nel filone di ricerca dedicato allo studio della materialità scolastica e si propone di evidenziare alcune fonti non ministeriali contenenti le prime tracce di patrimonio scolastico ed educativo in Italia nella seconda metà dell’Ottocento. Vengono trattati quattro macro-temi quali i riverberi delle esposizioni universali che portano a realizzare a Torino una prima collezione didattico-educativa all’interno del Regio Museo Industriale; la nascita di un nuovo settore editoriale dedicato al tema del museo scolastico; la presenza della scuola e in particolare dei suoi “oggetti” in seno alle Esposizioni nazionali e infine i primi passi dell’industria scolastica italiana analizzati attraverso i cataloghi commerciali delle ditte produttrici. Ne emergono dati significativi quali la presenza fin dal 1862 di una ricca Collezione di mezzi di insegnamento presso il Regio Museo Industriale di Torino che per oltre 30 anni è esposta al pubblico; il cammino di affermazione degli oggetti didattici che ha visto il suo apice nell’Esposizione torinese del 1884 in cui svariati autori privati e ancora poche ditte hanno saputo portare in mostra il risvolto materiale del nuovo modo di intendere la didattica e l’utilizzo delle “cose”; i primi passi nel mondo dell’industria scolastica da parte di due futuri leader di mercato quali Paravia e Vallardi, capaci di mostrare attraverso i loro cataloghi commerciali come il decennio 1880-1890 segni una solida costruzione di un’offerta in grado di condizionare l’intero mercato scolastico dei decenni futuri. Altri elementi di storia materiale della scuola italiana emergono tra le pagine del volume, quali la presunta origine italiana del museo scolastico, i primi sussidi prodotti dal noto “V. Carli” e il percorso verso la tridimensionalità dell’oggetto didattico, i primi interventi ministeriali a sostegno di una nuova produzione didattica. L’obiettivo del volume è quello di offrire alla comunità scientifica un bacino di fonti e una loro prima interpretazione, mettendo a disposizione tracce di patrimonio che possano fungere da base per ulteriori studi atti a svelarne nuovi significati e nuovi intrecci.File | Dimensione | Formato | |
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