Il volume offre uno spaccato sul cosiddetto terzo pilastro dello sviluppo sostenibile, quello sociale, muovendo dall’idea che la questione della sostenibilità necessiti di un approccio multidisciplinare. In particolare, le considerazioni proposte si dispongono a partire dalla constatazione, ormai acclarata nella riflessione teorica, che l’idea stessa di sviluppo sostenibile debba comportare la predisposizione di un contesto entro cui l’essere umano possa realizzarsi pienamente. Pertanto, nella prima parte di questo lavoro, curata da Maria Borrello, l’attenzione è rivolta alle questioni sottese alle forme di relazionalità che la sostenibilità dispone. Sulla scorta dell’impegno assunto dai 193 paesi sottoscrittori dell’Agenda 2030, si evidenzia, in particolare, come sostenibilità e inclusione si intersechino, nutrendosi e rafforzandosi reciprocamente, garantendo così l’operatività pratica delle scelte assunte in una prospettiva di benessere globale. Le considerazioni fatte costituiscono l’inquadramento teorico in cui si colloca il secondo capitolo, curato da Cristina Videtta; in tale sede, premessa un’indagine sul progressivo affermarsi della dimensione sociale dello sviluppo sostenibile, l’Autrice riflette sulla città, quale micro-cosmo in cui valutare il realizzarsi della qualità della vita, e sullo specifico ruolo che il patrimonio culturale può giocare quale strumento imprescindibile, sebbene spesso dimenticato, alla realizzazione di un mondo sostenibile.
Sviluppo sostenibile. Riflessioni sul terzo pilastro
Borrello Maria;Videtta Cristina
2023-01-01
Abstract
Il volume offre uno spaccato sul cosiddetto terzo pilastro dello sviluppo sostenibile, quello sociale, muovendo dall’idea che la questione della sostenibilità necessiti di un approccio multidisciplinare. In particolare, le considerazioni proposte si dispongono a partire dalla constatazione, ormai acclarata nella riflessione teorica, che l’idea stessa di sviluppo sostenibile debba comportare la predisposizione di un contesto entro cui l’essere umano possa realizzarsi pienamente. Pertanto, nella prima parte di questo lavoro, curata da Maria Borrello, l’attenzione è rivolta alle questioni sottese alle forme di relazionalità che la sostenibilità dispone. Sulla scorta dell’impegno assunto dai 193 paesi sottoscrittori dell’Agenda 2030, si evidenzia, in particolare, come sostenibilità e inclusione si intersechino, nutrendosi e rafforzandosi reciprocamente, garantendo così l’operatività pratica delle scelte assunte in una prospettiva di benessere globale. Le considerazioni fatte costituiscono l’inquadramento teorico in cui si colloca il secondo capitolo, curato da Cristina Videtta; in tale sede, premessa un’indagine sul progressivo affermarsi della dimensione sociale dello sviluppo sostenibile, l’Autrice riflette sulla città, quale micro-cosmo in cui valutare il realizzarsi della qualità della vita, e sullo specifico ruolo che il patrimonio culturale può giocare quale strumento imprescindibile, sebbene spesso dimenticato, alla realizzazione di un mondo sostenibile.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.