Cesare Garboli ha invitato a leggere il saggismo di Natalia Ginzburg come momento particolarmente rilevante del suo essere pioniera dell’intelligenza femminile allo stesso modo in cui Montaigne è stato «il pioniere, il classico involontario» dell’intelligenza moderna. Questo studio mette in relazione la scrittura saggistica di Ginzburg con la pratica e la teoria internazionali del “genere” saggio, individuando analogie profonde e non dichiarate con lo stesso Montaigne, discutendo tempi e modi della terminologia adoperata dall’autrice (che alla parola ‘saggio’ preferisce ‘elzeviro’ o ‘articolo’) e proponendo un confronto tra alcune caratteristiche principali dei tre libri saggistici pubblicati in vita, Le piccole virtù (1962), Mai devi domandarmi (1970) e Vita immaginaria (1974).
Classica involontaria? Natalia Ginzburg e la teoria del saggio
Davide Dalmas
2023-01-01
Abstract
Cesare Garboli ha invitato a leggere il saggismo di Natalia Ginzburg come momento particolarmente rilevante del suo essere pioniera dell’intelligenza femminile allo stesso modo in cui Montaigne è stato «il pioniere, il classico involontario» dell’intelligenza moderna. Questo studio mette in relazione la scrittura saggistica di Ginzburg con la pratica e la teoria internazionali del “genere” saggio, individuando analogie profonde e non dichiarate con lo stesso Montaigne, discutendo tempi e modi della terminologia adoperata dall’autrice (che alla parola ‘saggio’ preferisce ‘elzeviro’ o ‘articolo’) e proponendo un confronto tra alcune caratteristiche principali dei tre libri saggistici pubblicati in vita, Le piccole virtù (1962), Mai devi domandarmi (1970) e Vita immaginaria (1974).File | Dimensione | Formato | |
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