Traendo spunto dalla recente sentenza con cui la Cassazione ha confermato l’applicabilità della non procedibilità per particolare tenuità del fatto (art. 34, D.Lgs. 28 agosto 2000, n. 234) alla fattispecie di mancato ottemperamento all’ordine questorile di lasciare il territorio dello Stato a seguito di espulsione (art. 14, comma 5-ter, D.Lgs. 25 luglio 1998, n. 286), il contributo analizza il ruolo della giurisprudenza di pace nell’applicazione dei reati di propria competenza in materia di immigrazione, riflettendo in particolare sull’uso degli istituti di non punibilità alla luce del principio fondamentale di offensività.
La competenza penale del giudice di pace in materia di immigrazione. Un costituzionalismo “dal basso”?
paolo caroli
2024-01-01
Abstract
Traendo spunto dalla recente sentenza con cui la Cassazione ha confermato l’applicabilità della non procedibilità per particolare tenuità del fatto (art. 34, D.Lgs. 28 agosto 2000, n. 234) alla fattispecie di mancato ottemperamento all’ordine questorile di lasciare il territorio dello Stato a seguito di espulsione (art. 14, comma 5-ter, D.Lgs. 25 luglio 1998, n. 286), il contributo analizza il ruolo della giurisprudenza di pace nell’applicazione dei reati di propria competenza in materia di immigrazione, riflettendo in particolare sull’uso degli istituti di non punibilità alla luce del principio fondamentale di offensività.File | Dimensione | Formato | |
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