Tra le conseguenze della fine di un rapporto di coppia, sempre più spesso si pone il problema della sorte degli animali da compagnia, contesi tra ex coniugi o conviventi. L’ordinanza della Cass. civ. 24 marzo 2023, n. 8459 – nel confermare la sentenza d’appello – avvalora il principio per cui anche il non proprietario può avere diritto alla frequentazione del cane, purché dia la prova dell’instaurazione di un significativo rapporto affettivo con l’animale.
Fine di una relazione e affidamento dell'animale d'affezione
Luciano Olivero
2024-01-01
Abstract
Tra le conseguenze della fine di un rapporto di coppia, sempre più spesso si pone il problema della sorte degli animali da compagnia, contesi tra ex coniugi o conviventi. L’ordinanza della Cass. civ. 24 marzo 2023, n. 8459 – nel confermare la sentenza d’appello – avvalora il principio per cui anche il non proprietario può avere diritto alla frequentazione del cane, purché dia la prova dell’instaurazione di un significativo rapporto affettivo con l’animale.File in questo prodotto:
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