La complessità che risiede dietro la persona che commette un reato e che è non imputabile (totalmente o parzialmente) continua a richiamare l’attenzione scientifica, giuridica e sociale sia a livello internazionale che nazionale. Sono almeno due le ragioni che richiedono uno sguardo attento e competente: una riguarda la persona, la sua condizione di malattia e la valutazione del rischio (elevato, attenuato o assente) di rimettere in atto nuovi episodi criminali e/o di violenza (risk assessment e risk management); l’altra riguarda il diritto e la necessità di cura e di tutela non solo clinica ma anche psicosociale della persona (responsivity). Valutazione e rispondenza sono quindi i due pilastri scientifico-clinici che permettono di intervenire nei casi in cui la violenza è agìta da persone con problematiche psichiatriche e non che hanno inciso direttamente, completamente o parzialmente, sulle capacità di intendere e di volere costituendo anche una condizione di rischio psicopatologico e di pericolosità sociale criminale e pericolosità sociale psichiatrica. Lo scopo di questo lavoro è quello di analizzare gli aspetti scientifici e psicologico-clinici del paziente psichiatrico autore di reato ed evidenziare le onnipresenti criticità del concetto di pericolosità sociale, un concetto che ha sempre circoscritto la valutazione della ricaduta criminale e violenta al rischio comportamentale in sé, piuttosto che ad una valutazione differenziale rivolta alla presa in carico della persona che ha commesso il reato in una condizione mentale compromessa.
La valutazione del rischio nel percorso di costituzione delle REMS. Criticità e prospettive future.
Zara, G.
Membro del Collaboration Group
2022-01-01
Abstract
La complessità che risiede dietro la persona che commette un reato e che è non imputabile (totalmente o parzialmente) continua a richiamare l’attenzione scientifica, giuridica e sociale sia a livello internazionale che nazionale. Sono almeno due le ragioni che richiedono uno sguardo attento e competente: una riguarda la persona, la sua condizione di malattia e la valutazione del rischio (elevato, attenuato o assente) di rimettere in atto nuovi episodi criminali e/o di violenza (risk assessment e risk management); l’altra riguarda il diritto e la necessità di cura e di tutela non solo clinica ma anche psicosociale della persona (responsivity). Valutazione e rispondenza sono quindi i due pilastri scientifico-clinici che permettono di intervenire nei casi in cui la violenza è agìta da persone con problematiche psichiatriche e non che hanno inciso direttamente, completamente o parzialmente, sulle capacità di intendere e di volere costituendo anche una condizione di rischio psicopatologico e di pericolosità sociale criminale e pericolosità sociale psichiatrica. Lo scopo di questo lavoro è quello di analizzare gli aspetti scientifici e psicologico-clinici del paziente psichiatrico autore di reato ed evidenziare le onnipresenti criticità del concetto di pericolosità sociale, un concetto che ha sempre circoscritto la valutazione della ricaduta criminale e violenta al rischio comportamentale in sé, piuttosto che ad una valutazione differenziale rivolta alla presa in carico della persona che ha commesso il reato in una condizione mentale compromessa.File | Dimensione | Formato | |
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