Durante il cosiddetto periodo «slavo-serbo» – o, secondo la precisazione di Platon Kulakovskij, «russo-serbo» –, anteriore alla riforma linguistica introdotta da Vuk Karadžić, la produzione letteraria serba presenta influssi linguistico-letterari di matrice russa, dovuti, almeno in parte, alla politica culturale avviata dallo zar Pietro I all’inizio del Settecento. Nel dicembre del 1716 con una lettera inviata da Amsterdam Durante il cosiddetto periodo «slavo-serbo» – o, secondo la precisazione di Platon Kulakovskij, «russo-serbo» –, anteriore alla riforma linguistica introdotta da Vuk Karadžić, la produzione letteraria serba presenta influssi linguistico-letterari di matrice russa, dovuti, almeno in parte, alla politica culturale avviata dallo zar Pietro I all’inizio del Settecento. Nel dicembre del 1716 con una lettera inviata da Amsterdam al conte Musin-Puškin (capo del Dicastero per i monasteri), egli disponeva, infatti, che gli fossero inviati i dieci migliori allievi dell’Accademia greco-latina. Nel maggio dell’anno seguente il conte informava lo zar di aver selezionato non dieci, bensì nove allievi. Tra questi vi era un certo Maksim Terent’evič Suvorov, il quale, con decreto imperiale, venne inviato a Praga, con l’incarico di copista al servizio dei traduttori Feofil Krolik e Ivan Voejkov. Nel 1724, assecondando le reiterate richieste del metropolita serbo Mojsije Petrović, decise di inviare in Serbia un insegnante affinché vi istituisse una Scuola slava. Tale incarico venne assegnato a Maksim Suvorov. Questi giunse in Serbia nel maggio del 1726 e, nell’ottobre dello stesso anno, fondò a Sremski Karlovci una Scuola slava, presso la quale insegnò per alcuni anni; nel 1727 tenne alcune lezioni anche a Belgrado. Il presente contributo si propone di porre in rilievo l’attività di studioso e pedagogo che Maksim Suvorov svolse nella Serbia del XVIII secolo. al conte Musin-Puškin (capo del Dicastero per i monasteri), egli disponeva, infatti, che gli fossero inviati i dieci migliori allievi dell’Accademia greco-latina. Nel maggio dell’anno seguente il conte informava lo zar di aver selezionato non dieci, bensì nove allievi. Tra questi vi era un certo Maksim Terent’evič Suvorov, il quale, con decreto imperiale, venne inviato a Praga, con l’incarico di copista al servizio dei traduttori Feofil Krolik e Ivan Voejkov. Nel 1724, assecondando le reiterate richieste del metropolita serbo Mojsije Petrović, decise di inviare in Serbia un insegnante affinché vi istituisse una Scuola slava. Tale incarico venne assegnato a Maksim Suvorov. Questi giunse in Serbia nel maggio del 1726 e, nell’ottobre dello stesso anno, fondò a Sremski Karlovci una Scuola slava, presso la quale insegnò per alcuni anni; nel 1727 tenne alcune lezioni anche a Belgrado. Il presente contributo si propone di porre in rilievo l’attività di studioso e pedagogo che Maksim Suvorov svolse nella Serbia del XVIII secolo.

Relazioni culturali russo-serbe nel XVIII secolo. La figura di Maksim Suvorov

Giulia Baselica
2023-01-01

Abstract

Durante il cosiddetto periodo «slavo-serbo» – o, secondo la precisazione di Platon Kulakovskij, «russo-serbo» –, anteriore alla riforma linguistica introdotta da Vuk Karadžić, la produzione letteraria serba presenta influssi linguistico-letterari di matrice russa, dovuti, almeno in parte, alla politica culturale avviata dallo zar Pietro I all’inizio del Settecento. Nel dicembre del 1716 con una lettera inviata da Amsterdam Durante il cosiddetto periodo «slavo-serbo» – o, secondo la precisazione di Platon Kulakovskij, «russo-serbo» –, anteriore alla riforma linguistica introdotta da Vuk Karadžić, la produzione letteraria serba presenta influssi linguistico-letterari di matrice russa, dovuti, almeno in parte, alla politica culturale avviata dallo zar Pietro I all’inizio del Settecento. Nel dicembre del 1716 con una lettera inviata da Amsterdam al conte Musin-Puškin (capo del Dicastero per i monasteri), egli disponeva, infatti, che gli fossero inviati i dieci migliori allievi dell’Accademia greco-latina. Nel maggio dell’anno seguente il conte informava lo zar di aver selezionato non dieci, bensì nove allievi. Tra questi vi era un certo Maksim Terent’evič Suvorov, il quale, con decreto imperiale, venne inviato a Praga, con l’incarico di copista al servizio dei traduttori Feofil Krolik e Ivan Voejkov. Nel 1724, assecondando le reiterate richieste del metropolita serbo Mojsije Petrović, decise di inviare in Serbia un insegnante affinché vi istituisse una Scuola slava. Tale incarico venne assegnato a Maksim Suvorov. Questi giunse in Serbia nel maggio del 1726 e, nell’ottobre dello stesso anno, fondò a Sremski Karlovci una Scuola slava, presso la quale insegnò per alcuni anni; nel 1727 tenne alcune lezioni anche a Belgrado. Il presente contributo si propone di porre in rilievo l’attività di studioso e pedagogo che Maksim Suvorov svolse nella Serbia del XVIII secolo. al conte Musin-Puškin (capo del Dicastero per i monasteri), egli disponeva, infatti, che gli fossero inviati i dieci migliori allievi dell’Accademia greco-latina. Nel maggio dell’anno seguente il conte informava lo zar di aver selezionato non dieci, bensì nove allievi. Tra questi vi era un certo Maksim Terent’evič Suvorov, il quale, con decreto imperiale, venne inviato a Praga, con l’incarico di copista al servizio dei traduttori Feofil Krolik e Ivan Voejkov. Nel 1724, assecondando le reiterate richieste del metropolita serbo Mojsije Petrović, decise di inviare in Serbia un insegnante affinché vi istituisse una Scuola slava. Tale incarico venne assegnato a Maksim Suvorov. Questi giunse in Serbia nel maggio del 1726 e, nell’ottobre dello stesso anno, fondò a Sremski Karlovci una Scuola slava, presso la quale insegnò per alcuni anni; nel 1727 tenne alcune lezioni anche a Belgrado. Il presente contributo si propone di porre in rilievo l’attività di studioso e pedagogo che Maksim Suvorov svolse nella Serbia del XVIII secolo.
2023
I gigli nel campo
Edizioni dell'Orso
Slavica
32
171
180
978-88-3613-437-3
Maksim Suvorov, relazioni culturali russo-serbe, periodo russo-slavo, cultura russa del XVIII secolo
Giulia Baselica
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2318/1967490
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