Utilizzando quale cornice teorica il conflitto russo-ucraino, l’articolo si propone di analizzare la progressiva marginalizzazione del discorso giuridico rispetto ad altri discorsi influenti (politica, economia, tecnologia). Dopo aver ricostruito la genealogia del conflitto ed evidenziato la sua rilevanza geopolitica, si osserva come gli stati di emergenza e le crisi internazionali siano vieppiù gestiti ratione imperii dalla nuda politica che persegue la debellatio del nemico e non, invece, imperio rationis attraverso gli strumenti offerti dal diritto. A dispetto della rassicurante narrazione della rule of law, la storia recente dimostra che è proprio quando la tenuta dello stato di diritto viene messa alla prova che esso è trattato come peso e non come contrappeso; il che rende manifesta l’attuale fragilità del discorso giuridico nel circuito di produzione delle idee e delle soluzioni a problemi istituzionali. In direzione contraria rispetto a questa tendenza involutiva, l’articolo rivendica la necessità di un «ritorno al diritto», inteso come prassi politica di trasformazione sociale e pratica intellettuale di resistenza e critica rispetto al potere, utile a generare una dose di contro-egemonia necessaria per la sopravvivenza della dialettica democratica.
«AL DI SOPRA DELLA MISCHIA»: DIRITTO E DEGENERAZIONI DEL POLITICO
Emanuele Ariano
2023-01-01
Abstract
Utilizzando quale cornice teorica il conflitto russo-ucraino, l’articolo si propone di analizzare la progressiva marginalizzazione del discorso giuridico rispetto ad altri discorsi influenti (politica, economia, tecnologia). Dopo aver ricostruito la genealogia del conflitto ed evidenziato la sua rilevanza geopolitica, si osserva come gli stati di emergenza e le crisi internazionali siano vieppiù gestiti ratione imperii dalla nuda politica che persegue la debellatio del nemico e non, invece, imperio rationis attraverso gli strumenti offerti dal diritto. A dispetto della rassicurante narrazione della rule of law, la storia recente dimostra che è proprio quando la tenuta dello stato di diritto viene messa alla prova che esso è trattato come peso e non come contrappeso; il che rende manifesta l’attuale fragilità del discorso giuridico nel circuito di produzione delle idee e delle soluzioni a problemi istituzionali. In direzione contraria rispetto a questa tendenza involutiva, l’articolo rivendica la necessità di un «ritorno al diritto», inteso come prassi politica di trasformazione sociale e pratica intellettuale di resistenza e critica rispetto al potere, utile a generare una dose di contro-egemonia necessaria per la sopravvivenza della dialettica democratica.| File | Dimensione | Formato | |
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