Il saggio ripercorre le vicende dei giornalisti “ebrei” perseguitati in Italia dalle istituzioni politiche e corporative a seguito delle leggi razziali. La ricostruzione delle loro esperienze – e di quelle delle testate in cui lavoravano – permette di aprire una finestra sulle responsabilità della classe giornalistica in epoca fascista, quando la stampa nazionale divenne una delle espressioni più emblematiche dell’accelerazione totalitaria del regime e il principale motore della campagna antisemita che ne era alla base. Ciò per contribuire all’avanzamento della comprensione delle più intime connessioni tra antisemitismo e modernità, tra società di massa e informazione, tra universi professionali e regimi politici, tra giornalismo e potere.
Il giornalismo fascista e la persecuzione razziale
mauro forno
2024-01-01
Abstract
Il saggio ripercorre le vicende dei giornalisti “ebrei” perseguitati in Italia dalle istituzioni politiche e corporative a seguito delle leggi razziali. La ricostruzione delle loro esperienze – e di quelle delle testate in cui lavoravano – permette di aprire una finestra sulle responsabilità della classe giornalistica in epoca fascista, quando la stampa nazionale divenne una delle espressioni più emblematiche dell’accelerazione totalitaria del regime e il principale motore della campagna antisemita che ne era alla base. Ciò per contribuire all’avanzamento della comprensione delle più intime connessioni tra antisemitismo e modernità, tra società di massa e informazione, tra universi professionali e regimi politici, tra giornalismo e potere.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.



