Allegorizzare, esorcizzare, infondere. Strategie didattico-edificanti di un viaggio allegorico dell’aldilà

IT. Il contributo si incentra sull’inedita Voie d’Enfer et de Paradis di Pierre de l’Hôpital (1315-1336), il cui testo, in ambito galloromanzo, per primo accosta le due vie verso l’inferno e il paradiso entro un solo e organico progetto narrativo. Approfondendo la stessa poetica dello spazio attraverso cui già Rutebeuf aveva declinato il conflitto tra categorie morali in una “psicomachia statica”, il componimento si risolve nell’opposizione tra due itineraria definiti dalle soste dell’io-visionario presso le ipostasi dei sette vizi capitali e delle virtù contrarie, che si faranno rispettivamente portavoce di una serie di anti-comandamenti e di buoni insegnamenti dottrinari. Se il potenziale sovversivo della “morale dei vizi” risulta disinnescato dalla stessa struttura binaria del récit, un complesso quadro di imagines agentes e di loci consentirà al testo, infine, di adempiere alla sua funzione pedagogica, facilitando presso il pubblico una memorizzazione involontaria dei suoi stessi contenuti soteriologici. ENG. The contribution focuses on the unedited Voie d'Enfer et de Paradis by Pierre de l'Hôpital (1315-1336), whose text was the first to bring together, in the Gallo-Romance literature, the two voyages to hell and paradise within a single, organic narrative project. By deepening the same poetics of space through which Rutebeuf had already declined the conflict between moral categories in a "static psychomachy", the poem describes the opposition between the two itineraries throughout the stops of the protagonist at the hypostases of the seven vices and the contrary virtues. Vices and Virtues will thus respectively become the teachers of a series of anti-commandments and good doctrinal instruction. If the subversive potential of the "morality of vices" is defused by the very binary structure of the composition, a complex framework of "imagines agentes" and "loci" will allow the text to fulfil its pedagogical function, facilitating an involuntary memorisation of its own soteriological contents in the audience.