Gli ultimi istanti di Lepeletier, eseguito nel 1793 da David, ritrae il deputato convenzionale sul letto di morte. Il quadro, insieme all’Assassinio di Marat e alla Morte del giovane Baras, faceva parte di una serie dedicata dal pittore ai martiri della Rivoluzione. Più in particolare, Gli ultimi istanti costituiva con La morte di Marat, aggiunto più tardi, un dittico, appeso alla parete della sala della Convenzione, dietro al Presidente . Le due opere, nel 1795, in seguito alla controrivoluzione termidoriana, furono rimosse dalla sede della Convenzione e restituite all’artista, che le tenne fino alla sua morte a Bruxelles. Nel 1826 dopo la scomparsa del pittore, il martirologio di Lepeletier fu venduto dalla famiglia di David ad un prezzo molto alto (centomila franchi!) a Suzanne Louise Mortefontaine, figlia di Lepeletier. Non si sa se Suzanne, divenuta poi strenua oppositrice della Rivoluzione e di tutto ciò che essa rappresentava, abbia nascosto l’opera nel castello di Saint-Fargeau, o se l’abbia distrutta. È un fatto che Suzanne acquistò anche tutte le copie disponibili delle riproduzioni del quadro di David, realizzate dall’incisore Tardieu, e le fece sparire. Pertanto ciò che oggi resta di quella che doveva essere una tra le migliori opere di David sono una stampa di Tardieu, peraltro molto danneggiata nella parte superiore, e un disegno di Desvoge, riproducente il quadro. Ad ogni buon conto nel 2006 il quadro fu ridipinto dal pittore Luc Scaccianoce, sulla base sia degli studi preparatori di David sia dei disegni e delle incisioni esistenti.
Lo strano caso di un quadro scomparso: Gli ultimi istanti di Lepeletier di Jacques-Louis David
riberi
2024-01-01
Abstract
Gli ultimi istanti di Lepeletier, eseguito nel 1793 da David, ritrae il deputato convenzionale sul letto di morte. Il quadro, insieme all’Assassinio di Marat e alla Morte del giovane Baras, faceva parte di una serie dedicata dal pittore ai martiri della Rivoluzione. Più in particolare, Gli ultimi istanti costituiva con La morte di Marat, aggiunto più tardi, un dittico, appeso alla parete della sala della Convenzione, dietro al Presidente . Le due opere, nel 1795, in seguito alla controrivoluzione termidoriana, furono rimosse dalla sede della Convenzione e restituite all’artista, che le tenne fino alla sua morte a Bruxelles. Nel 1826 dopo la scomparsa del pittore, il martirologio di Lepeletier fu venduto dalla famiglia di David ad un prezzo molto alto (centomila franchi!) a Suzanne Louise Mortefontaine, figlia di Lepeletier. Non si sa se Suzanne, divenuta poi strenua oppositrice della Rivoluzione e di tutto ciò che essa rappresentava, abbia nascosto l’opera nel castello di Saint-Fargeau, o se l’abbia distrutta. È un fatto che Suzanne acquistò anche tutte le copie disponibili delle riproduzioni del quadro di David, realizzate dall’incisore Tardieu, e le fece sparire. Pertanto ciò che oggi resta di quella che doveva essere una tra le migliori opere di David sono una stampa di Tardieu, peraltro molto danneggiata nella parte superiore, e un disegno di Desvoge, riproducente il quadro. Ad ogni buon conto nel 2006 il quadro fu ridipinto dal pittore Luc Scaccianoce, sulla base sia degli studi preparatori di David sia dei disegni e delle incisioni esistenti.| File | Dimensione | Formato | |
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