Studi sul pensiero giuridico dei tres qui fundaverunt ius civile. I. Prolegomena

Il volume si prepone di analizzare a fondo la descrizione che il giurista Pomponio, attivo nel II secolo d.C., fornisce di tre autori. Questi tre giuristi sono descritti unitariamente da Pomponio nell’introduzione al suo manuale giuridico, scritto intorno al 130. In questa introduzione Pomponio espone una carrellata dei più importanti giuristi della società romana, descrivendo concisamente il loro contributo allo sviluppo della scienza giuridica e agli stessi contenuti del diritto romano. I tre giuristi in questione furono attivi tra il 145 e il 115 a.C. Pomponio etichetta il loro contributo alla scienza giuridica come fundare ius civile. Questa fondamentale espressione, così come gli altri cinque elementi che possono essere desunti dalla descrizione di Pomponio, sono indagati in dettaglio nel libro. Dal momento che la ricerca mette in risalto l’altrimenti sottostimata importanza delle XII Tavole nel diritto della società romana del II sec. a.C., l’ultimo capitolo del libro è dedicato a giustificare il ruolo principale ancora svolto dalla codificazione del 450 a.C. trecento anni dopo. Il volume, infine, è parte di una ricerca in tre parti sui tre giuristi in esame: la prima dedicata alla loro biografia e alla ricognizione della struttura delle loro opere, la seconda qui presentata sui temi qui sintetizzati, la terza sul loro pensiero giuridico, quale risulta dalle fonti che lo riportano (le quali, per lo più, attingono, direttamente o indirettamente, dal trattato di diritto civile di Quinto Mucio del 90 a.C.). The volume aims at thoroughly inquiring the picture given to three Roman jurists by the Roman jurist Pomponius, lived in the II century a. C. Those three jurists are taken into account as a whole by Pomponius in the introduction of his textbook on the law, written around 130 a. C. In this introduction Pomponius talks about the most preeminent jurists lived in Roman society, briefly describing their contribution to the Roman legal theory as well as to the Roman law in itself. These three jurists lived in the 2nd century b. C. and were active between 145 and 115 b. C. Pomponius marked their contribution to the Roman jurisprudence and law as 'fundare ius civile'. This foot stone, as well as the further five elements that can be extracted from Pomponius' explanation, are deeply analysed in the book. Since the research points the underrated importance of the XII Tables in Roman law of the 2nd century b. C. out, the last chapter of the book is devoted to justify the key role still played by the codification of the 5th century b. C. in the law of three hundreds year later. The book is finally part of a research in three parts on this three jurists: the first part devoted to their biography and the recognition of the structure of their works, the second herein presented, the third on their legal thinking, as it results from the later sources that reported it (most of the time going back to the treatise on the law written in 90 b. C. by Publius Mucius' son).