Ristori fu la grande attrice che inaugurò la rotta transatlantica, trionfando per mezzo secolo sui palcoscenici di mezzo mondo e meritando il titolo di "regina delle scene" avallato da D. Pedro II, Imperatore del Brasile. I due coltivarono una intensa amicizia, per lo più epistolare. Si scrivevano di letteratura, di conoscenze comuni e di viaggi; però mentre l’attrice esprimeva liberamente le proprie opinioni sui fatti d’attualità, l’Imperatore preferiva commentare spettacoli, stili di recitazione e novità di repertorio. Osservatori d’eccellenza di un’epoca che vide la fine dell’Impero in Brasile e la costruzione dell’Italia unita, li accomunava uno sguardo romantico che non escludeva un’accesa curiosità per le politiche del presente. Il ruolo pubblico che la Ristori assunse, non rinunciando ad essere primattrice per esser moglie e madre, oltreché Marchesa, costituiva un modello di emancipazione femminile che modificò la percezione sociale del mestiere. Il fatto che come “regina delle scene” fosse onorata da re e imperatori le attribuì una sorta di soft power che Cavour valorizzò come “patriottico apostolato”. La missione diplomatica che la Ristori assunse contribuì alla formazione di un’identità nazionale italiana e non risultava fuori luogo alla Corte brasiliana. Mostrando ammirazione per l’arte drammatica, D. Pedro coltivava un progetto di governo progressista e cosmopolita, ma saldamente ancorato alla cultura europea. S’ispirava al governo secondo lui “illuminato” dei Savoia – cui s’avvicinò anche per merito della Ristori.
La regina delle scene e l’Imperatore spettatore. Sull’amicizia della Ristori con D. Pedro di Orleans e Bragança
Alessandra Vannucci
First
Membro del Collaboration Group
2024-01-01
Abstract
Ristori fu la grande attrice che inaugurò la rotta transatlantica, trionfando per mezzo secolo sui palcoscenici di mezzo mondo e meritando il titolo di "regina delle scene" avallato da D. Pedro II, Imperatore del Brasile. I due coltivarono una intensa amicizia, per lo più epistolare. Si scrivevano di letteratura, di conoscenze comuni e di viaggi; però mentre l’attrice esprimeva liberamente le proprie opinioni sui fatti d’attualità, l’Imperatore preferiva commentare spettacoli, stili di recitazione e novità di repertorio. Osservatori d’eccellenza di un’epoca che vide la fine dell’Impero in Brasile e la costruzione dell’Italia unita, li accomunava uno sguardo romantico che non escludeva un’accesa curiosità per le politiche del presente. Il ruolo pubblico che la Ristori assunse, non rinunciando ad essere primattrice per esser moglie e madre, oltreché Marchesa, costituiva un modello di emancipazione femminile che modificò la percezione sociale del mestiere. Il fatto che come “regina delle scene” fosse onorata da re e imperatori le attribuì una sorta di soft power che Cavour valorizzò come “patriottico apostolato”. La missione diplomatica che la Ristori assunse contribuì alla formazione di un’identità nazionale italiana e non risultava fuori luogo alla Corte brasiliana. Mostrando ammirazione per l’arte drammatica, D. Pedro coltivava un progetto di governo progressista e cosmopolita, ma saldamente ancorato alla cultura europea. S’ispirava al governo secondo lui “illuminato” dei Savoia – cui s’avvicinò anche per merito della Ristori.File | Dimensione | Formato | |
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