Nel Museo di Antropologia criminale “Cesare Lombroso” dell’Università degli Studi di Torino è ospitata una particolare collezione, composta da documenti autografi dei devianti, raccolti nella seconda metà dell’Ottocento all’interno di istituti manicomiali e carcerari dal celebre scienziato positivista che ne è stato il fondatore. Parte della raccolta è riunita in tre volumi, la cui analisi consente di approfondire alcuni aspetti dell’attività clinica e professionale di Lombroso, gettare nuova luce su campi di ricerca di suo interesse ancora poco esplorati - la scrittura e la grafologia -, e indagare il rapporto da lui instaurato con i soggetti che si è occupato di studiare. L’unicità di queste testimonianze, tra le poche prodotte in simili circostanze a essersi conservate sino a oggi, risiede nella loro capacità di restituire uno spaccato delle vite dei reclusi, attraverso le loro stesse parole. Vengono così ripercorse trame di storie perdute. / The Museum of Criminal anthropology “Cesare Lombroso” of the University of Turin hosts a very peculiar collection: a series of handwritten letters, manuscripts and documents gathered from psychiatric hospitals and prisons during the second half of the Nineteenth Century by the renowned positivist scientist who was its founder. Within the collection, three volumes of writings are particularly useful in order to delve into Lombroso’s medical and academic activity, shed new light on some of his fields of study that have scarcely been investigated to date - that is to say the writing and graphology -, and better understand his relationship with the secluded subjects. Only very few documents of this kind have survived until today. Their uniqueness lies in the fact that they tell us the stories of their authors in their own words.
La collezione di autografi dei devianti del Museo di Antropologia criminale “Cesare Lombroso” di Torino. Trame di storie perdute / The collection of autographs of deviants of the Museum of Criminal Anthropology "Cesare Lombroso" of Turin. Plots of lost stories
Merlo, Federica
2021-01-01
Abstract
Nel Museo di Antropologia criminale “Cesare Lombroso” dell’Università degli Studi di Torino è ospitata una particolare collezione, composta da documenti autografi dei devianti, raccolti nella seconda metà dell’Ottocento all’interno di istituti manicomiali e carcerari dal celebre scienziato positivista che ne è stato il fondatore. Parte della raccolta è riunita in tre volumi, la cui analisi consente di approfondire alcuni aspetti dell’attività clinica e professionale di Lombroso, gettare nuova luce su campi di ricerca di suo interesse ancora poco esplorati - la scrittura e la grafologia -, e indagare il rapporto da lui instaurato con i soggetti che si è occupato di studiare. L’unicità di queste testimonianze, tra le poche prodotte in simili circostanze a essersi conservate sino a oggi, risiede nella loro capacità di restituire uno spaccato delle vite dei reclusi, attraverso le loro stesse parole. Vengono così ripercorse trame di storie perdute. / The Museum of Criminal anthropology “Cesare Lombroso” of the University of Turin hosts a very peculiar collection: a series of handwritten letters, manuscripts and documents gathered from psychiatric hospitals and prisons during the second half of the Nineteenth Century by the renowned positivist scientist who was its founder. Within the collection, three volumes of writings are particularly useful in order to delve into Lombroso’s medical and academic activity, shed new light on some of his fields of study that have scarcely been investigated to date - that is to say the writing and graphology -, and better understand his relationship with the secluded subjects. Only very few documents of this kind have survived until today. Their uniqueness lies in the fact that they tell us the stories of their authors in their own words.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.