Gramsci in Pasolini e in Sanguineti: l’‘Ideologia della Passione’ contro il ‘Linguaggio dell’Ideologia’ Il saggio analizza la presenza del pensiero di Gramsci nell’opera di Pasolini e in quella di Sanguineti, mettendo in luce le diverse prospettive con le quali i due autori assimilano le riflessioni politico-cultura- li gramsciane. In merito a Pasolini l’attenzione non può che soffermarsi sulla raccolta poetica Le ceneri di Gramsci (1957), nella quale il poeta di Casarsa si confronta con l’eredità del pensiero gramsciano alla ricerca di un supporto interpretativo per decifra- re il rapido mutamento antropologico a cui è stata sottoposta la società italiana negli anni Cinquanta. Per quanto riguarda Sanguineti la scelta ricade sulla tesi di laurea, Interpretazione di Malebolge, e sulla raccolta poetica Laborintus (1956), composte negli stessi anni della raccolta pasoliniana. Pur senza citazioni gramsciane dirette, Sanguineti riesce a dar vita ad un vero e proprio io gramsciano che corrode i canoni consolidati della cultura italiana, sostenen- do con forza la validità del materialismo storico nel- la consapevolezza della necessità della lotta di classe in un contesto di sfrenato neocapitalismo. Analizzare il Gramsci in e di Pasolini e Sanguineti consente di vedere come questi tratti degli anni Cinquanta forniscano la base del loro modo di essere intellettuali.

Gramsci in Pasolini e in Sanguineti: l’‘Ideologia della Passione’ contro il ‘Linguaggio dell’Ideologia’

Erminio Risso
2016-01-01

Abstract

Gramsci in Pasolini e in Sanguineti: l’‘Ideologia della Passione’ contro il ‘Linguaggio dell’Ideologia’ Il saggio analizza la presenza del pensiero di Gramsci nell’opera di Pasolini e in quella di Sanguineti, mettendo in luce le diverse prospettive con le quali i due autori assimilano le riflessioni politico-cultura- li gramsciane. In merito a Pasolini l’attenzione non può che soffermarsi sulla raccolta poetica Le ceneri di Gramsci (1957), nella quale il poeta di Casarsa si confronta con l’eredità del pensiero gramsciano alla ricerca di un supporto interpretativo per decifra- re il rapido mutamento antropologico a cui è stata sottoposta la società italiana negli anni Cinquanta. Per quanto riguarda Sanguineti la scelta ricade sulla tesi di laurea, Interpretazione di Malebolge, e sulla raccolta poetica Laborintus (1956), composte negli stessi anni della raccolta pasoliniana. Pur senza citazioni gramsciane dirette, Sanguineti riesce a dar vita ad un vero e proprio io gramsciano che corrode i canoni consolidati della cultura italiana, sostenen- do con forza la validità del materialismo storico nel- la consapevolezza della necessità della lotta di classe in un contesto di sfrenato neocapitalismo. Analizzare il Gramsci in e di Pasolini e Sanguineti consente di vedere come questi tratti degli anni Cinquanta forniscano la base del loro modo di essere intellettuali.
2016
18
n. 45 (2, 2016)
347
382
Pier Paolo Pasolini; Edoardo Sanguineti; Antonio Gramsci; sperimentalismo; neo-avanguardia
Erminio Risso
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