Abbiamo avuto la battaglia del grano, e poi la giornata coloniale. Certamente avremo, appena se ne presenti l’occasione, la battaglia a favore dei prodotti nazionali. Perché non si farebbe anche la battaglia del libro? Così scrive Fernando Palazzi nel 1926. Siamo negli anni in cui il ruolo degli intellettuali viene via via ridefinendosi, ad opera sia degli intellettuali medesimi (con i manifesti del 1925) sia del regime – con l’istituzione di enti prestigiosi quali l’Accademia d’Italia e l’Istituto Nazionale Fascista di Cultura. In tale contesto si delinea altresì una specifica politica del libro, testimonianza e veicolo delle glorie nazionali, letterarie e non, e oggetto d’antiquariato e di collezione al tempo stesso. Attraverso le carte del Fondo Marino Parenti, conservato presso la Biblioteca di storia e cultura del Piemonte “Giuseppe Grosso” di Torino, e la documentazione rintracciata presso l’Archivio Centrale dello Stato di Roma, si analizza un momento culturale in cui si intrecciano iniziative, progetti, esperimenti di propaganda intorno al testo stampato, alla letteratura e alla lettura, al mercato editoriale, promossi talvolta senza una piena consapevolezza della concreta realtà sociale del Paese. Negli eventi che danno il titolo a questo volume – battaglie e fiere del libro in un panorama di propaganda e organizzazione del consenso – si esprimono le diverse voci della temperie culturale e politica del tempo: gli intellettuali, il mondo editoriale, il regime. La promozione del libro si rivolge al pubblico italiano, in patria e residente all’estero, e a quello straniero: e diffondere la cultura italiana significa anche diffondere la cultura fascista. Le carte di Marino Parenti, bibliofilo impegnato sui diversi fronti di quel panorama politico e culturale, danno uno spaccato dei progetti che si andavano tessendo intorno alla parola stampata, consentendo di intravvedere le molte e non sempre chiare dinamiche sottese alla cosiddetta “promozione del libro”.
Battaglie, fiere e propaganda. Libro e letteratura a metà degli anni Venti attraverso le carte di Marino Parenti
Russo Maria Luisa
2021-01-01
Abstract
Abbiamo avuto la battaglia del grano, e poi la giornata coloniale. Certamente avremo, appena se ne presenti l’occasione, la battaglia a favore dei prodotti nazionali. Perché non si farebbe anche la battaglia del libro? Così scrive Fernando Palazzi nel 1926. Siamo negli anni in cui il ruolo degli intellettuali viene via via ridefinendosi, ad opera sia degli intellettuali medesimi (con i manifesti del 1925) sia del regime – con l’istituzione di enti prestigiosi quali l’Accademia d’Italia e l’Istituto Nazionale Fascista di Cultura. In tale contesto si delinea altresì una specifica politica del libro, testimonianza e veicolo delle glorie nazionali, letterarie e non, e oggetto d’antiquariato e di collezione al tempo stesso. Attraverso le carte del Fondo Marino Parenti, conservato presso la Biblioteca di storia e cultura del Piemonte “Giuseppe Grosso” di Torino, e la documentazione rintracciata presso l’Archivio Centrale dello Stato di Roma, si analizza un momento culturale in cui si intrecciano iniziative, progetti, esperimenti di propaganda intorno al testo stampato, alla letteratura e alla lettura, al mercato editoriale, promossi talvolta senza una piena consapevolezza della concreta realtà sociale del Paese. Negli eventi che danno il titolo a questo volume – battaglie e fiere del libro in un panorama di propaganda e organizzazione del consenso – si esprimono le diverse voci della temperie culturale e politica del tempo: gli intellettuali, il mondo editoriale, il regime. La promozione del libro si rivolge al pubblico italiano, in patria e residente all’estero, e a quello straniero: e diffondere la cultura italiana significa anche diffondere la cultura fascista. Le carte di Marino Parenti, bibliofilo impegnato sui diversi fronti di quel panorama politico e culturale, danno uno spaccato dei progetti che si andavano tessendo intorno alla parola stampata, consentendo di intravvedere le molte e non sempre chiare dinamiche sottese alla cosiddetta “promozione del libro”.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.