Si analizzano gli archivi di alcune scrittrici che hanno passato la loto esistenza a preparare e a mettere in ordine le loro carte a futura memoria, tra cui Sibilla Aleramo, Alba de Céspedes, Paola Masino e Elsa Morante, con l'obiettivo di tramandare l’immagine di un destino per molti versi esemplare, esattamente come avviene nelle memorie e nei testi autobiografici, di cui l’archivio, a lungo pensato e organizzato, è la prefigurazione. Comprendere se negli archivi sopravvissuti c’è un elemento di volontarietà, o se invece tali archivi sono il frutto di un’accumulazione involontaria, è di fondamentale importanza, e lo è ancor più quando a costruire la propria memoria sono le donne che vogliono documentare il loro percorso verso un’identità culturale conquistata a fatica.
“Mal d’archivio” e memoria consegnata. Archivi di donne nell’editoria del Novecento
Braida L.
2024-01-01
Abstract
Si analizzano gli archivi di alcune scrittrici che hanno passato la loto esistenza a preparare e a mettere in ordine le loro carte a futura memoria, tra cui Sibilla Aleramo, Alba de Céspedes, Paola Masino e Elsa Morante, con l'obiettivo di tramandare l’immagine di un destino per molti versi esemplare, esattamente come avviene nelle memorie e nei testi autobiografici, di cui l’archivio, a lungo pensato e organizzato, è la prefigurazione. Comprendere se negli archivi sopravvissuti c’è un elemento di volontarietà, o se invece tali archivi sono il frutto di un’accumulazione involontaria, è di fondamentale importanza, e lo è ancor più quando a costruire la propria memoria sono le donne che vogliono documentare il loro percorso verso un’identità culturale conquistata a fatica.File | Dimensione | Formato | |
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