Il libro raccoglie la vasta produzione teorica di Stefania Bril (1922-92), ebrea polacca, rifugiata in Belgio, poi naturalizzata brasiliana, come critica e curatrice di fotografia, attiva nel circuito internazionale negli anni Ottanta e Novanta; e offre una lettura inedita della sua produzione artistica. Nella scrittura chiara che caratterizza il suo lavoro, si coglie una coerente riflessione tra immagini e teorie dell'immagine; e la chiara percezione dell'impatto banalizzante che il consumo di massa dell'informazione, compresa la fotografia, può avere sulla consistenza tragica del reale. La ricerca di coerenza rivela lo sforzo di comprendere il proprio ruolo nel contesto brasiliano in cui opera, in quanto straniera accolta in condizioni di asio politico da un regime militare, dopo il trauma dell'olocausto e della fuga dalla terra natale e dall'Europa. Ne emerge una missione pedagogica di alfabetizzazione all'immagine, come documento di post-memoria, che la induce a prese di posizioni coraggiose e le suggerisce uno sguardo curioso, capace di scorgere sfaccettature insolite nella vita quotidiana del paese e della città in cui ha messo radici.
Outros Brasis. Imagens e pensamento fotográfico de Stefania Bril
VANNUCCI, Alessandra
Membro del Collaboration Group
2023-01-01
Abstract
Il libro raccoglie la vasta produzione teorica di Stefania Bril (1922-92), ebrea polacca, rifugiata in Belgio, poi naturalizzata brasiliana, come critica e curatrice di fotografia, attiva nel circuito internazionale negli anni Ottanta e Novanta; e offre una lettura inedita della sua produzione artistica. Nella scrittura chiara che caratterizza il suo lavoro, si coglie una coerente riflessione tra immagini e teorie dell'immagine; e la chiara percezione dell'impatto banalizzante che il consumo di massa dell'informazione, compresa la fotografia, può avere sulla consistenza tragica del reale. La ricerca di coerenza rivela lo sforzo di comprendere il proprio ruolo nel contesto brasiliano in cui opera, in quanto straniera accolta in condizioni di asio politico da un regime militare, dopo il trauma dell'olocausto e della fuga dalla terra natale e dall'Europa. Ne emerge una missione pedagogica di alfabetizzazione all'immagine, come documento di post-memoria, che la induce a prese di posizioni coraggiose e le suggerisce uno sguardo curioso, capace di scorgere sfaccettature insolite nella vita quotidiana del paese e della città in cui ha messo radici.File | Dimensione | Formato | |
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