Classical Attica produced a very peculiar type of grave markers, which scholars define as family-tree steles. It is a phenomenon connected mainly to the IVth century family tombs, the so-called periboloi, where these inscriptions generally occupied a highly visible position in the center of the facade. These monuments, which are usually distinguished by their considerable prominence and height, were intended to show the names of all the occupants of the burial plot. The order of the names in the list, however, was not random nor was limited to respecting the chronological sequence of the deaths, but aimed at faithfully reproducing the succession of generations, thus taking on the appearance of a real stemma. Therefore, the mise en page was carefully planned. This essay intends to draw attention to this type of inscriptions and investigate the reasons for the layout strategy adopted. It was obviously dictated by precise communicative intentions. In this perspective, other forms of genealogical funerary stelae are also analysed for comparative purposes. The investigation builds on a more general reflection on genealogical historiography and family memory issues. L’Attica classica ha prodotto una tipologia del tutto peculiare di stele funerarie, che gli studiosi definiscono ‘ad albero genealogico’. Si tratta di un fenomeno collegato prevalentemente alle tombe di famiglia del IV secolo, i c.d. periboli, dove tali iscrizioni occupavano in genere una posizione di grande visibilità, al centro della facciata rivota alla strada. Tali monumenti, che si distinguono di norma per l’imponenza e l’altezza considerevoli, erano destinati a riportare i nomi di tutti gli occupanti del recinto funerario. L’ordine della lista tuttavia non era casuale né si limitava a rispettare la sequenza cronologica delle morti, ma mirava a riprodurre fedelmente la successione delle generazioni, finendo così per assumere l’aspetto di un vero e proprio stemma. A tale scopo, la mise en page era accuratamente pianificata. L’intervento intende attirare l’attenzione su questo tipo di iscrizioni e indagare le ragioni della strategia di impaginazione adottata, evidentemente dettata da intenti comunicativi precisi. In questa prospettiva, a fini comparativi, vengono analizzate anche altre forme di stele funerarie genealogiche. L’indagine prende le mosse da una riflessione più generale sulla storiografia genealogica e sulle problematiche legate alla memoria familiare.
Genealogical Writing and Epigraphic Layout: Some Preliminary Remarks
Daniela Francesca Marchiandi
2024-01-01
Abstract
Classical Attica produced a very peculiar type of grave markers, which scholars define as family-tree steles. It is a phenomenon connected mainly to the IVth century family tombs, the so-called periboloi, where these inscriptions generally occupied a highly visible position in the center of the facade. These monuments, which are usually distinguished by their considerable prominence and height, were intended to show the names of all the occupants of the burial plot. The order of the names in the list, however, was not random nor was limited to respecting the chronological sequence of the deaths, but aimed at faithfully reproducing the succession of generations, thus taking on the appearance of a real stemma. Therefore, the mise en page was carefully planned. This essay intends to draw attention to this type of inscriptions and investigate the reasons for the layout strategy adopted. It was obviously dictated by precise communicative intentions. In this perspective, other forms of genealogical funerary stelae are also analysed for comparative purposes. The investigation builds on a more general reflection on genealogical historiography and family memory issues. L’Attica classica ha prodotto una tipologia del tutto peculiare di stele funerarie, che gli studiosi definiscono ‘ad albero genealogico’. Si tratta di un fenomeno collegato prevalentemente alle tombe di famiglia del IV secolo, i c.d. periboli, dove tali iscrizioni occupavano in genere una posizione di grande visibilità, al centro della facciata rivota alla strada. Tali monumenti, che si distinguono di norma per l’imponenza e l’altezza considerevoli, erano destinati a riportare i nomi di tutti gli occupanti del recinto funerario. L’ordine della lista tuttavia non era casuale né si limitava a rispettare la sequenza cronologica delle morti, ma mirava a riprodurre fedelmente la successione delle generazioni, finendo così per assumere l’aspetto di un vero e proprio stemma. A tale scopo, la mise en page era accuratamente pianificata. L’intervento intende attirare l’attenzione su questo tipo di iscrizioni e indagare le ragioni della strategia di impaginazione adottata, evidentemente dettata da intenti comunicativi precisi. In questa prospettiva, a fini comparativi, vengono analizzate anche altre forme di stele funerarie genealogiche. L’indagine prende le mosse da una riflessione più generale sulla storiografia genealogica e sulle problematiche legate alla memoria familiare.File | Dimensione | Formato | |
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