Questo articolo affronta il problema del rapporto tra la mobilità geografica, le identità sociali e la costruzione del discorso politico nella città industriale tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo. Una certa storiografia politica sembra considerare i ceti popolari, generalmente identificati come meri destinatari dei messaggi elaborati dai gruppi dirigenti, attori passivi del processo di politicizzazione delle masse, e soprattutto li esamina come se fossero interlocutori stabili. Come sappiamo, la realtà, invece, è meno lineare e la mobilità delle persone, sociale e geografica, è solo uno degli indicatori che ci dovrebbe far riflettere in modo più problematico sul rapporto tra politica e società.
La nazionalizzazione di una società mobile. Mobilità e politica in una città industriale tra Ottocento e Novecento
Davide tabor
2013-01-01
Abstract
Questo articolo affronta il problema del rapporto tra la mobilità geografica, le identità sociali e la costruzione del discorso politico nella città industriale tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo. Una certa storiografia politica sembra considerare i ceti popolari, generalmente identificati come meri destinatari dei messaggi elaborati dai gruppi dirigenti, attori passivi del processo di politicizzazione delle masse, e soprattutto li esamina come se fossero interlocutori stabili. Come sappiamo, la realtà, invece, è meno lineare e la mobilità delle persone, sociale e geografica, è solo uno degli indicatori che ci dovrebbe far riflettere in modo più problematico sul rapporto tra politica e società.| File | Dimensione | Formato | |
|---|---|---|---|
|
20150112111528655.pdf
Accesso aperto
Tipo di file:
PDF EDITORIALE
Dimensione
9.53 MB
Formato
Adobe PDF
|
9.53 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.



