In occasione del centenario della nascita, il volume raccoglie l’opera poetica completa di Eugenio Corsini (1924-2018), rimasta fino a oggi confinata in sedi marginali. Studioso di letteratura classica e cristiana antica, Corsini fu anche un fine esegeta dell’opera di Cesare Pavese e Beppe Fenoglio, suo grande amico. Alle poesie di ambientazione greca e langarola, la sua terra natia – in cui il paesaggio non ha nulla di idilliaco e anzi è visto in modo anti-lirico e oggettivo per esaltarne la natura matrigna, l’indifferenza per i vinti e per i vincitori, per il male e per il bene – si affiancano le liriche che hanno al centro le vicende tragiche della guerra civile e della Resistenza, e, infine, gli epigrammi degli anni ’70, di carattere più occasionale e legati a circostanze politiche o socio-culturali. Acuto interprete dell’Apocalisse di Giovanni, educato all’indagine dei documenti e alla lettura obiettiva dei fatti, Corsini fece ampio ricorso nei suoi versi alla citazione e ai riferimenti letterari biblici e classici, esibiti in epigrafe o dissimulati, e fu attratto in modo particolare dall’eterna questione del male – e di conseguenza della giustizia e di Dio –, un male concepito come una condizione intrinseca all’uomo, un priva di una qualsiasi ragione e che travolge chiunque, anche i giusti e gli innocenti.
Come è questo giorno e altro. Poesie 1952-1985
Giovanni Barberi Squarotti
2024-01-01
Abstract
In occasione del centenario della nascita, il volume raccoglie l’opera poetica completa di Eugenio Corsini (1924-2018), rimasta fino a oggi confinata in sedi marginali. Studioso di letteratura classica e cristiana antica, Corsini fu anche un fine esegeta dell’opera di Cesare Pavese e Beppe Fenoglio, suo grande amico. Alle poesie di ambientazione greca e langarola, la sua terra natia – in cui il paesaggio non ha nulla di idilliaco e anzi è visto in modo anti-lirico e oggettivo per esaltarne la natura matrigna, l’indifferenza per i vinti e per i vincitori, per il male e per il bene – si affiancano le liriche che hanno al centro le vicende tragiche della guerra civile e della Resistenza, e, infine, gli epigrammi degli anni ’70, di carattere più occasionale e legati a circostanze politiche o socio-culturali. Acuto interprete dell’Apocalisse di Giovanni, educato all’indagine dei documenti e alla lettura obiettiva dei fatti, Corsini fece ampio ricorso nei suoi versi alla citazione e ai riferimenti letterari biblici e classici, esibiti in epigrafe o dissimulati, e fu attratto in modo particolare dall’eterna questione del male – e di conseguenza della giustizia e di Dio –, un male concepito come una condizione intrinseca all’uomo, un priva di una qualsiasi ragione e che travolge chiunque, anche i giusti e gli innocenti.File | Dimensione | Formato | |
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