Alcuni periodici per l’infanzia e la gioventù promossi in Italia nel corso dell’Ottocento e del Novecento dalle associazioni cattoliche ebbero finalità religiose e morali, spesso già esplicitate nel titolo. Altri mostrarono intenti più largamente pedagogici, con l’obiettivo di formare le future generazioni all’azione sociale e alle virtù civiche, ma anche di preservare la fede tra i giovani e gli strati popolari e porre un argine alle conseguenze indotte dalla laicizzazione delle istituzioni pubbliche, a partire dalla scuola. Nonostante la volontà a lungo presente nella Chiesa di plasmare la gioventù cattolica per contrapporsi alla società moderna, i giornali delle associazioni religiose contribuirono ad alimentare gli incipienti processi di modernizzazione del paese. Spesso oltre le intenzioni degli stessi promotori, essi finirono per diffondere strumenti di comunicazione in grado di incentivare il protagonismo giovanile e di creare una “comunità immaginata”, che trascendeva lo spazio locale e abbracciava una “nuova Italia”, dove bambini e bambine, ragazzi e ragazze avrebbero potuto giocare un ruolo da protagonisti.
Raccontare, divertire, educare. Le riviste per l’infanzia e la gioventù delle associazioni cattoliche
Forno Mauro;Margotti Marta
2025-01-01
Abstract
Alcuni periodici per l’infanzia e la gioventù promossi in Italia nel corso dell’Ottocento e del Novecento dalle associazioni cattoliche ebbero finalità religiose e morali, spesso già esplicitate nel titolo. Altri mostrarono intenti più largamente pedagogici, con l’obiettivo di formare le future generazioni all’azione sociale e alle virtù civiche, ma anche di preservare la fede tra i giovani e gli strati popolari e porre un argine alle conseguenze indotte dalla laicizzazione delle istituzioni pubbliche, a partire dalla scuola. Nonostante la volontà a lungo presente nella Chiesa di plasmare la gioventù cattolica per contrapporsi alla società moderna, i giornali delle associazioni religiose contribuirono ad alimentare gli incipienti processi di modernizzazione del paese. Spesso oltre le intenzioni degli stessi promotori, essi finirono per diffondere strumenti di comunicazione in grado di incentivare il protagonismo giovanile e di creare una “comunità immaginata”, che trascendeva lo spazio locale e abbracciava una “nuova Italia”, dove bambini e bambine, ragazzi e ragazze avrebbero potuto giocare un ruolo da protagonisti.| File | Dimensione | Formato | |
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