La Suprema Corte nella sua più autorevole composizione, chiamata a pronunciarsi dalla Quinta Sezione Penale, ha di recente affermato che «il fine del profitto del reato di furto, caratterizzante il dolo specifico dello stesso, può consistere anche nella volontà di trarre un’utilità non patrimoniale dal bene sottratto». Il giudice di legittimità, così, ha sposato una concezione estesa di profitto. Nonostante si tratti di un approdo aderente alla posizione maggioritaria sul punto, l’iter argomen- tativo delle Sezioni unite non appare convincente.
La Suprema corte sul dolo specifico di profitto del delitto di furto
Francesco d'Errico
2024-01-01
Abstract
La Suprema Corte nella sua più autorevole composizione, chiamata a pronunciarsi dalla Quinta Sezione Penale, ha di recente affermato che «il fine del profitto del reato di furto, caratterizzante il dolo specifico dello stesso, può consistere anche nella volontà di trarre un’utilità non patrimoniale dal bene sottratto». Il giudice di legittimità, così, ha sposato una concezione estesa di profitto. Nonostante si tratti di un approdo aderente alla posizione maggioritaria sul punto, l’iter argomen- tativo delle Sezioni unite non appare convincente.File in questo prodotto:
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