Il contributo esamina l’evoluzione del principio di buona fede nei contratti pubblici alla luce della trasformazione digitale, quale presupposto per una rinnovata “fiducia digitale” tra amministrazioni e operatori economici. L’evoluzione verso una buona amministrazione digitale richiede la trasformazione del rapporto contrattuale in una prospettiva collaborativa, attraverso una gestione digitale dei rischi e delle connesse responsabilità, con il supporto di piattaforme digitali interoperabili e di strumenti di intelligenza artificiale per il tracciamento, il monitoraggio e l’eventuale sanzione di comportamenti scorretti, che si pongano in violazione dei nuovi standard e degli obblighi collaborativi digitali. In tale prospettiva, l’obiettivo dell’effettività della tutela giurisdizionale impone il superamento dei conflitti di giurisdizione e la concentrazione dei giudizi innanzi al giudice amministrativo.
La buona fede "digitale" nei contratti pubblici
Gabriella M. Racca
2024-01-01
Abstract
Il contributo esamina l’evoluzione del principio di buona fede nei contratti pubblici alla luce della trasformazione digitale, quale presupposto per una rinnovata “fiducia digitale” tra amministrazioni e operatori economici. L’evoluzione verso una buona amministrazione digitale richiede la trasformazione del rapporto contrattuale in una prospettiva collaborativa, attraverso una gestione digitale dei rischi e delle connesse responsabilità, con il supporto di piattaforme digitali interoperabili e di strumenti di intelligenza artificiale per il tracciamento, il monitoraggio e l’eventuale sanzione di comportamenti scorretti, che si pongano in violazione dei nuovi standard e degli obblighi collaborativi digitali. In tale prospettiva, l’obiettivo dell’effettività della tutela giurisdizionale impone il superamento dei conflitti di giurisdizione e la concentrazione dei giudizi innanzi al giudice amministrativo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.



