Il recente rinnovato interesse per la geopolitica nel dibattito pubblico può essere considerato un sintomo di crisi della concezione della costituzione quale insieme di norme la cui enunciazione è funzione rilevante in sé, nel senso che le forze dominanti del sistema giuridico-politico le percepiscono come prescrittive e soprattutto come dotate di consistenza autonoma rispetto alle sollecitazioni e alle pressioni dei fatti che pretendono di regolare, nella consapevolezza che dalla loro efficacia dipendono le condizioni di esistenza del sistema giuridico-politico stesso. La crisi della scienza del diritto – che si manifesta nel fatto che i giuristi non intendono più l’oggetto della loro disciplina come individuazione delle regole valide, ma come conoscenza dei fatti regolati – evoca intuitivamente prospettive teoriche riconducibili alla geopolitica. Il saggio riprende alcune teorie dell’indirizzo politico e della costituzione in senso materiale che hanno tentato, da un lato, attraverso la consapevolezza del ruolo autocreativo della politica, di inserire nel discorso giuridico la lezione weberiana in ordine alla fungibilità dei fini politici dello Stato, e, dall’altro, attraverso l’elaborazione di categorie che consentano l’individuazione di norme (e non di meri fatti) da elementi extra-testuali, di preservare al contempo quella consistenza autonoma delle regole rispetto ai fatti regolati dalla quale dipende la rilevanza stessa di un quadro normativo di riferimento proiettato nel futuro: consistenza che una prospettiva geopolitica del diritto parrebbe invece totalmente negare.

Geopolitica e (ir)rilevanza del diritto costituzionale

Ilenia Massa Pinto
2025-01-01

Abstract

Il recente rinnovato interesse per la geopolitica nel dibattito pubblico può essere considerato un sintomo di crisi della concezione della costituzione quale insieme di norme la cui enunciazione è funzione rilevante in sé, nel senso che le forze dominanti del sistema giuridico-politico le percepiscono come prescrittive e soprattutto come dotate di consistenza autonoma rispetto alle sollecitazioni e alle pressioni dei fatti che pretendono di regolare, nella consapevolezza che dalla loro efficacia dipendono le condizioni di esistenza del sistema giuridico-politico stesso. La crisi della scienza del diritto – che si manifesta nel fatto che i giuristi non intendono più l’oggetto della loro disciplina come individuazione delle regole valide, ma come conoscenza dei fatti regolati – evoca intuitivamente prospettive teoriche riconducibili alla geopolitica. Il saggio riprende alcune teorie dell’indirizzo politico e della costituzione in senso materiale che hanno tentato, da un lato, attraverso la consapevolezza del ruolo autocreativo della politica, di inserire nel discorso giuridico la lezione weberiana in ordine alla fungibilità dei fini politici dello Stato, e, dall’altro, attraverso l’elaborazione di categorie che consentano l’individuazione di norme (e non di meri fatti) da elementi extra-testuali, di preservare al contempo quella consistenza autonoma delle regole rispetto ai fatti regolati dalla quale dipende la rilevanza stessa di un quadro normativo di riferimento proiettato nel futuro: consistenza che una prospettiva geopolitica del diritto parrebbe invece totalmente negare.
2025
1
15
35
Indirizzo politico, Costituzione materiale, Metodo del diritto costituzionale, Geopolitica e Costituzione, Fraternità conflittuale
Ilenia Massa Pinto
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