Una qualche manchevolezza involontaria e la sua compatibilità con le competenze associate al ruolo sociale ricoperto sono le due principali condizioni che consentono di distinguere gli errori perdonabili da quelli imperdonabili: oltre a ricostruire le radici greche di queste condizioni a partire dalla distinzione fra "ate" (l’errore riconducibile a forze sovrumane) e "hamartia" (l’errore derivante da incapacità e inadeguatezza prettamente umane), il saggio ripercorre le tappe del progressivo allargamento della sfera d’influenza dell’errore imputabile a responsabilità umane e, dunque, del processo di crescente responsabilizzazione morale dei soggetti, da Omero, a Socrate, Platone, a Aristotele. Se populismo epistemico, ottusità epistemica e ideologia sono tre reincarnazioni contemporanee delle “scorciatoie cognitive” che la tradizione filosofica moderna aveva iniziato a distinguere a partire da Francesco Bacone e John Locke, assai diverse sono le speranze riposte negli anticorpi democratici dalle versioni epistemiche della democrazia deliberativa, dal paternalismo liberale e da vere e proprie forme antidemocratiche di epistocrazia. In conclusione l'autrice invita a riconoscere la dimensione propriamente politica di decisioni apparentemente solo tecniche e, dunque, a problematizzare la pretesa che i problemi politici – in particolare nei sistemi democratici – prevedano un'"unica risposta corretta".
Errore. L'imperdonabile innocenza di chi sbaglia
Valentina PAZE'
2025-01-01
Abstract
Una qualche manchevolezza involontaria e la sua compatibilità con le competenze associate al ruolo sociale ricoperto sono le due principali condizioni che consentono di distinguere gli errori perdonabili da quelli imperdonabili: oltre a ricostruire le radici greche di queste condizioni a partire dalla distinzione fra "ate" (l’errore riconducibile a forze sovrumane) e "hamartia" (l’errore derivante da incapacità e inadeguatezza prettamente umane), il saggio ripercorre le tappe del progressivo allargamento della sfera d’influenza dell’errore imputabile a responsabilità umane e, dunque, del processo di crescente responsabilizzazione morale dei soggetti, da Omero, a Socrate, Platone, a Aristotele. Se populismo epistemico, ottusità epistemica e ideologia sono tre reincarnazioni contemporanee delle “scorciatoie cognitive” che la tradizione filosofica moderna aveva iniziato a distinguere a partire da Francesco Bacone e John Locke, assai diverse sono le speranze riposte negli anticorpi democratici dalle versioni epistemiche della democrazia deliberativa, dal paternalismo liberale e da vere e proprie forme antidemocratiche di epistocrazia. In conclusione l'autrice invita a riconoscere la dimensione propriamente politica di decisioni apparentemente solo tecniche e, dunque, a problematizzare la pretesa che i problemi politici – in particolare nei sistemi democratici – prevedano un'"unica risposta corretta".I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.



